3.4.1926 – 31.1.2012 – focolarina
“Quelli che lo amano, custodiscono le sue vie” (Sir 2,15).

Dina Fedrizzi, focolarina da alcuni anni a Loppiano era nata nel 1926 a Trento e ripercorrere il “filo d’oro” della sua vita significa immergersi nei primi tempi dell’Ideale. Dina stessa raccontava alle gen 4 nel 2009: ” Ero la più piccola di 5 fratelli e avevo 6 anni quando ho perso la mamma. …. Gia’ nel 1945 ho conosciuto Chiara attraverso Angelella e Vale Ronchetti che mi hanno portata in Piazza Cappuccini nel primo focolare. Chiara è venuta ad aprirci la porta con un bel sorriso come se mi conoscesse da sempre… e mi parlò del suo grande Ideale, che era Dio, e che dovevamo amare tutti. Sono stata colpita, folgorata… Facevo di tutto per trovarmi in sala Massaia dove Chiara parlava ogni sabato… Anche attraverso le sue letterine ci formava, ci teneva aggiornate di tutto sempre: incontri, conquiste, rapporti con la Chiesa. Anch’io ho avuto la grazia di ricevere tante sue lettere.”

Infatti in una del 1948 Chiara le scriveva:”Carissima Dina, ho letto la tua con sommo piacere. Ti sapevo unita e sapevo che avevi accolto le visite e le parole di Giosi come fossero le mie, ma mi fu gradito sentirmelo ridire. … Tu stammi vicina: che si compia la Divina Volontà, non è bella che quella. Avrò da dirti a Roma cose sbalorditive ove vedrai e toccherai con mano quanto Dio ti ami. Bambina mia, amiamo G.A.[Gesù Abbandonato]  che è la Santità delle Santità essendo Parola Viva”.

Nell’estate del 1949 era stata invitata da Chiara a Tonadico, ma Dina non era riuscita ad andare per un ricovero in ospedale. E in una lettera da lassù Chiara le scriveva: “Dina mia, ho sentito di quanto mi dici della tua salute… Ora dunque s’appressano per te altri e nuovi dolori.

Quant’è buono G.A. che chiede e richiede da te il prezzo per l’unità tua con lui e l’unità di tante anime! E tu, Dinetta, come sempre sii generosissima e nell’attimo presente donagli tutto. E’ la tua santità che si fa…..Giosi ti racconterà il Paradiso come Egli ce lo mostrò. Intanto saluti carissimi da tutte che in questi frangenti ti vorrebbero qui ma, come Lui vuole. W G.A.”.

In seguito Dina si era trasferita a Bolzano per ristabilirsi in salute e poter seguire così la comunità nascente. Una terra che ha amato e dove è rimasta nel cuore di tutti. Nel 1951 si è aperto il focolare di cui per un periodo è stata anche responsabile.

Pur provata per tanti anni nella salute, ha vissuto con fedeltà la Parola di Vita che Chiara le aveva dato:”Quelli che lo amano, custodiscono le sue vie” (Sir 2,15).

Da un incontro a Castel Gandolfo nel dicembre 1999 in cui aveva sperimentato una forte presenza di Gesù in mezzo, scriveva a Chiara: “Quale dono, ma quale responsabilità. Essere l’Amore per generare ovunque il “carisma”, il testamento di Gesù…Grazie! Ancora nei primi tempi – ricordo – ci facevi pregare e chiedere che l’Ut omnes arrivasse fino agli ultimi confini della terra: la tua fede ha trionfato”.

Nel giugno del 2006 è arrivata nel focolare “Agape”, la casa verde di Loppiano, ed è stata un grande dono per la Cittadella in questi cinque anni e mezzo, dei quali due costretta all’immobilità. Docile al piano di Dio nelle varie circostanze della sua vita, era testimone della luce limpida del carisma per coloro che la visitavano. Aveva un amore speciale per i giovani, le gen e i gen, i focolarini e le focolarine in formazione.  Sempre collegata con l’Auditorium durante gli eventi di Loppiano e del Centro, ha vissuto e offerto per tutta l’Opera.

Proprio il 24 gennaio, giorno di Gesù Abbandonato, Dina si è aggravata e con il suo essere ricordava la sposa fedele, pronta per lo Sposo. Fino agli ultimi momenti seguiva con uno sguardo luminoso e sereno quanti le erano vicino e vibrava ai canti dei primi tempi, intercalati dal rosario.

Offriamo suffragi per Dina, grati a Dio di questa figlia di Chiara.