Spiritualità e dialogo

Uno spirito di Comunione

Stupiti dinanzi alle meraviglie della natura, a Loppiano, possiamo avere l’impressione di percepire la presenza di Dio dietro le cose: un albero, un fiore, le viti, i prati, la dolcezza di una collina. Nel quotidiano della cittadella, poi, si può fare l’esperienza della presenza del Dio-fra-noi, che nasce dal vivere la legge fondamentale su cui si regge Loppiano:

 

«Come io ho amato voi, anche voi amatevi gli uni gli altri»

(Gv. 13, 34)

I suoi abitanti, infatti, fanno un vero e proprio patto: cercare di vivere questa frase del Vangelo in ogni ambito e in ogni momento della giornata, nel continuo impegno ad accogliere e amare chi si incontra, con semplicità, ospitalità e reciproca misericordia. Una proposta di vita che coinvolge, nella libertà e nella diversità, anche chi arriva in visita, e che fa sì che “a Loppiano tutti si sentono a casa!” (Papa Francesco, 10 maggio 2018).

Per questo, non è raro incontrare amici di altre denominazioni cristiane, ebrei, musulmani, induisti, buddisti, ecc. È anche grazie alla loro presenza che la cittadella può essere definita una città del dialogo, una città della fraternità.

La Parola di Vita

Vivere il Vangelo

Anche a Loppiano, come in tutto il Movimento dei Focolari, ogni mese si approfondisce e si cerca di vivere una frase della Bibbia, la “Parola di Vita”. Poi, riuniti in piccoli gruppi, una volta al mese, si condividono le esperienze vissute, l’impegno nel cambiamento di mentalità che la vita della Parola comporta, per incoraggiarsi e sostenersi vicendevolmente. Tradotta in circa 90 lingue e idiomi, la “Parola di Vita” raggiunge alcuni milioni di persone nel mondo.

«Si va a Dio insieme con l’uomo, insieme con i fratelli, anzi si va a Dio attraverso l’uomo.»

Chiara Lubich

Santuario Maria Theotokos

Una cattedrale di uomini

«Costruiamo, non con le pietre ma con le persone, un santuario a Maria, camminiamo tutti per diventare una piccola Maria, cosicché chi viene qui respiri l’aria sua, come pellegrini che vanno a cercarla e non la trovano nei sassi, nelle mura, ma nelle persone».

Chiara Lubich – Loppiano, 1986

Il Santuario Maria Theotókos, intitolato alla Madre di Dio, sorge a Loppiano e nasce per desiderio di Chiara Lubich – fondatrice del Movimento dei Focolari – che immaginava una chiesa per gli abitanti della cittadella e per i numerosi visitatori. Un edificio sacro pensato a “suggello, come punto culmine della cittadella, anzi come simbolo di quanto si cerca di vivere in essa”, come affermava lei stessa il 15 maggio 2003, in occasione della posa della prima pietra. Completato nel 2004, l’edificio sacro è un’opera d’architettura contemporanea che spicca nel paesaggio circostante, distinguendosi per la grande copertura verde di rame invecchiato e per la grezza matericità della pietra a vista. Ben collegato al terreno, il tetto si innalza continuo verso l’alto: un richiamo a Maria che, come un celeste piano inclinato, dall’altezza vertiginosa dei cieli, scende all’infinita piccolezza delle creature.

Cappella ecumenica

Uno spazio di preghiera per tutti i cristiani

Il complesso del Santuario di Maria Theotokos ospita anche una Cappella Ecumenica aperta alle differenti confessioni cristiane. Si trova al primo livello della torre campanaria triangolare. Anch’essa è stata inaugurata il 30 ottobre del 2004, alla presenza di un significativo gruppo di rappresentanti di varie chiese.

Uno spazio di preghiera interreligioso

Una casa per tutti

Anche chi professa un altro credo religioso, trova a Loppiano uno spazio per pregare. Di volta in volta, a seconda delle presenze, nella cittadella vengono allestiti luoghi di preghiera adeguati alle esigenze delle differenti fedi religiose.

pieve san vito

Pieve di San Vito

La Parrocchia di Loppiano

San Vito a Loppiano è la chiesa parrocchiale della cittadella, una delle più antiche pievi della diocesi di Fiesole. Fu costruita, all’inizio dell’XI secolo, in prossimità della Cassia Adrianea, l’antica strada romana il cui tracciato si snodava sulle alture che, evitando la pianura ancora paludosa, assicurava i collegamenti fra il Valdarno e Firenze. La posizione ne assicurò la prosperità. Nel XIII secolo, San Vito aveva 12 chiese suffraganee e ospitava il capitolo dei canonici. La sua decadenza cominciò nel 1786 quando, con lo svilupparsi del borgo di Incisa sull’Arno, venne sostituita dalla nuova parrocchia di Sant’Alessandro.

All’interno della chiesa sono esposte la “Madonna della cintola”, tavola di Francesco d’Antonio (1427), e una piccola tela del Seicento raffigurante “San Michele che pesa le anime” di Orazio Fidani.

Nel 1965, quando arrivarono a Loppiano i primi focolarini, il parroco di San Vito era don Angelo Dragoni. Racconta Giorgio Marchetti: «Era un po’ sfiduciato all’epoca, perché i parrocchiani disertavano le funzioni. Abbiamo cominciato a frequentare la sua chiesa e ad animare le messe. Nel giro di pochi mesi, la parrocchia si riempì più di prima, venivano anche da Incisa. “Mamma mia – ci disse un giorno don Angelo – pregavo Dio perché mandasse una pioggerella, ma mi ha mandato un diluvio!”».

Dintorni e Spiritualità

Tra abbazie, monasteri, eremi e antiche pievi

Loppiano è anche un buon punto di partenza per andare alla scoperta dei luoghi e delle diverse spiritualità fiorite in questa fertile parte di Toscana.

Da non perdere, tra le possibili destinazioni: l’Abbazia di Vallombrosa, fondata nell’XI secolo da San Giovanni Gualberto, sopra le colline del Valdarno; Camaldoli, immersa nell’affasciante Parco delle Foreste Casentinesi, con il suo monastero e l’eremo; il santuario francescano de La Verna (nella foto) dove più di mille anni fa San Francesco ricevette le stigmate; l’antica Pieve di Romena, dove ha sede l’omonima fraternità fondata da don Luigi Verdi; il Sacro Eremo di Montesenario, dei Sette Santi; la Certosa di Firenze, con la sua millenaria storia e le iniziative culturali della Comunità di San Leolino.

Inoltre, l’intero territorio del Valdarno Superiore è punteggiato di antiche pievi, ricche di opere d’arte e storia, che valgono l’esplorazione e la visita. Particolarmente consigliato, il “Cammino della Sette Ponti”, l’antico cammino percorso dai pellegrini che nel medioevo attraversavano la Toscana per arrivare a Roma, sulla Cassia Vetus. Il cammino è punteggiato di pievi romaniche millenarie, borghi medioevali e paesaggi che hanno ispirato anche il grande Leonardo da Vinci. Per scoprire questo ed altri itinerari, visita il sito del CAI Valdarno Superiore.