Quattro moschettieri al Servizio civile

25 Lug 2025 | Giovani, Notizie, Vita

di Paolo Lòriga

Terminata a fine giugno la prima esperienza di Servizio Civile Universale nella cittadella. Le valutazioni dei 4 giovani volontari: Miriam, Majdi, Gabriel e Manuel.

«Molto arricchente sotto tanti aspetti», sintetizza Miriam. «Mi ha maturato come persona e aiutato a diventare pienamente un cittadino attivo», confida Manuel. «Mi ha permesso di prendere coscienza anche delle sfide sociali e ambientali», afferma Gabriel. «Mi ha consentito di crescere nella coerenza tra quello che dico e insegno e il modo in cui vivo», afferma Majdi. Non hanno dubbi i quattro giovani sull’esito dell’esperienza di un anno di Servizio Civile Universale svolto a Loppiano, conclusosi alla fine di giugno. Anche per la Cittadella è stata una novità, perché, per la prima volta, ha predisposto un progetto in collaborazione con Confcooperative Toscana e con l’efficiente coordinatrice Eleonora Badesso. Il progetto è stato poi approvato dal Dipartimento delle politiche giovanili della Presidenza del Consiglio dei Ministri. I quattro giovani hanno svolto il loro servizio (24 ore alla settimana), inserendosi nel settore dell’accoglienza di Loppiano.

«Questa esperienza mi ha permesso di incontrare giovani e adulti provenienti da diversi Paesi e di comprendere di più la società italiana», racconta Gabriel Mulimbi, ingegnere civile del Congo Kinshasa, 28 anni, già a Loppiano per un periodo di formazione come giovane dei Focolari. «Inoltre, ho acquisito competenze nella gestione dei progetti, nell’uso di software, nella comunicazione e, in particolare, nel lavoro di squadra. Il Servizio civile nella Cittadella mi ha permesso di impegnarmi in cause che mi stanno a cuore e insegnato a prendere iniziative».

Majdi Abdallah, 29 anni, laureato in Scienze dello sport, un master in gestione dei conflitti e azioni umanitarie, ora studente a Sophia in Filosofia e Ontologia trinitaria, viene dalla Palestina. Con lui, la tragedia del suo popolo è stata per tutti una condivisione oltremodo profonda. «Il Servizio civile – riferisce – è stata una buona opportunità per mettere in pratica i miei talenti e l’esperienza di anni, utilizzando l’educazione attraverso lo sport per ispirare le persone qui incontrate a credere che anche loro possono essere costruttori di pace e utilizzare le loro competenze per creare società pacifiche».

«Avevo il desiderio di donare un anno agli altri e farlo a Loppiano è stato formidabile, perché, attraverso il Servizio civile, ho potuto restituire ai giovani visitatori incontrati quanto ricevuto in dono da chi mi aveva accolto la prima volta a Loppiano», partecipa con entusiasmo Miriam Gallifuoco, milanese di Gorgonzola, 24 anni, laureata in Scienze dell’educazione, con un’esperienza lavorativa come educatrice con persone in situazioni di disagio. «Lavorando in quattro, passava ai visitatori anche un messaggio di interculturalità, perché abbiamo sensibilità diverse, differenti modalità di accogliere gli altri, di elaborare programmi per i visitatori. Così, si è trattato di imparare ad ascoltarci e di trovare per ogni gruppo che arrivava la proposta più rispondente alle attese del gruppo stesso».

Manuel Cibra, 23 anni, diplomato in amministrazione e finanza, è il più vicino a Loppiano. Abita infatti a Figline Valdarno. Ha lasciato il Servizio Civile due mesi prima del termine per partecipare ad un corso di termoidraulica, ma ne è rimasto legato.  «È stata un’esperienza davvero formativa. Mi ha aiutato a sviluppare una base di conoscenze sociali, relazionali e personali, che potrò riutilizzare in qualsiasi ambito lavorativo o sociale. Posso adesso collaborare con la collettività in maniera positiva». Ai quattro resta scolpita la convinzione di aver vissuto «un’esperienza di squadra nello spirito di Loppiano e aver potuto trasmettere ai tanti giovani e adulti in visita alla Cittadella qualcosa di autentico, perché maturato tra noi e con il gruppo dell’accoglienza».

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