Il grazie “mondiale” per il dono che papa Francesco è per tutta la Chiesa e l’umanità
Gli auguri di Maria Voce, presidente dei Focolari: «In questo momento c’è bisogno di qualcuno capace di toccare i cuori e di far sentire a ciascuno la gioia di avere un padre e un fratello che ci vuole bene»
La notizia della fumata bianca e dunque dell’elezione del 266° pontefice nella storia della Chiesa è stata accolta ieri nella cittadella dal lungo applauso degli abitanti che si trovavano, per la maggior parte, nel santuario Maria Teothokos per la S. Messa serale. Incredulità, gioia e commozione si leggevano sui visi sorridenti di giovani, adulti e dei sacerdoti celebranti. “Alla fine della messa – racconta una ragazza brasiliana – siamo tutti corsi nelle nostre case per conoscere il nuovo papa e accoglierlo, anche se attraverso il video. Inutile dire la gioia degli argentini presenti nella cittadella, abbastanza numerosi, gioia che era di tutti: «Vorrei dirgli che qui a Loppiano tutto il mondo l’accoglie e siamo fin d’ora al sui fianco per portare l’amore di Dio a tutti. – ha esclamato, a caldo una religiosa latinoamericana – abbiamo vibrato particolarmente alle sue parole sulla fratellanza, la reciproca fiducia, il comune cammino di fede tra il Vescovo di Roma e il popolo di Dio.»
La cittadella si unisce a tutta la Chiesa nell’assicurare a papa Francesco l’unità e la gioia per la sua elezione e lo facciamo riportando le parole di Maria Voce, presidente dei Focolari:
«Insieme a tutta la Chiesa sono veramente felice di questo momento, che fa vedere sia la vitalità della Chiesa che la freschezza dello Spirito Santo che trova sempre il modo di sorprendere.
Oltre alla sorpresa, perché certamente non era uno dei cardinali di cui si parlava, c’è la gioia di pensare che anche questo è un segno di novità, per la Chiesa di oggi, che mi pare stia vivendo un momento speciale, cominciato con la rinuncia al ministero di vescovo di Roma da parte di Benedetto XVI e seguito da questo nuovo papa, che ha saputo suscitare un’eco straordinaria in tutto il mondo.
Molto significativa la scelta del nome Francesco, perché mi sembra esprimere il desiderio di un ritorno alla radicalità del Vangelo, ad una vita sobria, ad una grande attenzione all’umanità e anche a tutte le religioni.
E inoltre mi sembra particolarmente degno di nota che sia un gesuita a scegliere il nome di Francesco: mi pare significhi apertura ai carismi, a tutti i carismi, riconoscere quanto c’è di buono in ognuno di essi e valorizzarlo.
Sono stata poi particolarmente colpita dal suo stile semplice, familiare nella prima uscita sulla loggia: mi è parso che sapesse toccare il cuore degli uomini, delle donne, dei bambini presenti. Ritengo che in questo momento in cui si riscontrano gravi sofferenze nell’umanità, c’è bisogno di qualcuno capace di toccare i cuori e di far sentire a ciascuno la gioia di avere un padre e un fratello che ci vuole bene».