Crescere lavorando a Made in Loppiano

3 Lug 2020 | Vita

Serena e Guido, lei italiana lui filippino, sono stati a Loppiano per quasi dieci mesi, alla Scuola Gen, e hanno contribuito notevolmente, con i loro talenti, allo sviluppo del portale “Made in Loppiano”. Un lavoro, sì, ma soprattutto un’opportunità di crescita umana e professionale.

 

«Siamo venuti a Loppiano – esordisce Guido – per crescere come persone, approfondire temi a cui siamo interessati, conoscere persone di ogni parte del mondo, scoprire quello che è nascosto dentro di noi. In questi mesi abbiamo visto crescere, contribuendo attivamente, il Marketplace che presenta in modo unitario le realtà produttive della Cittadella di Loppiano».

I giovani che vengono nella cittadella per frequentare la Scuola Gen, si inseriscono anche nelle attività di servizio e produzione che la sostengono. Così alcuni di loro si occupano della manutenzione degli ambienti comuni, altri lavorano presso le varie aziendine, altri negli uffici di comunicazione, ecc. Serena, italiana, e Guido, filippino, hanno messo i loro talenti a disposizione del Marketplace.

«Mi piace l’idea di lavorare per portare un effettivo cambiamento – dice Serena -. Spesso ci lamentiamo che tante cose non vanno bene, ma lavorare per Made in Loppiano e la motivazione per cui è stato creato, mi fa capire che anch’io nel mio piccolo, con il mio impegno, posso contribuire al bene della società. Il Marketplace è sì un mezzo per far conoscere la produzione di Loppiano, ma anche per diffondere cosa e come lo facciamo qui: lavoriamo onestamente e con tanto impegno, mettendo in pratica i valori che viviamo. In questi mesi ho avuto l’opportunità di partecipare a quel cambiamento nel mondo che ho tanto desiderato; c’è stata anche la soddisfazione di vedere che chi acquista, oltre ad avere un prodotto ben fatto, capisce, sente e condivide la storia che c’è dietro, i valori che spingono noi ed ogni Brand a lavorare».

Nelle sue parole si sente certamente tanta soddisfazione e perfino un pizzico di orgoglio, quello che nasce quando si arriva ad un bilancio positivo: «Lavorare qui, a Made in Loppiano, mi ha aiutato tanto a crescere come persona. L’ambiente è stato “comodo”: mi sono sentita capita, apprezzata, mi è stato riconosciuto l’impegno per il lavoro fatto. Tra l’altro, è servito ad eliminare qualche mia insicurezza, adesso sono consapevole che se credo in quello che faccio e ho al mio fianco qualcuno che mi supporta, ho tutte le capacità per farcela e contribuire ad un progetto complesso come, ad esempio, Made in Loppiano.

Ho imparato di informatica e di marketing, anche se sicuramente si può fare meglio. Ho sentito la responsabilità di un lavoro importante, un portale che, essendo online, è visibile a tutti».

La parola passa a Guido, originario delle Filippine: «C’è stata una crescita professionale, con il continuo scambio di opinioni, suggerimenti di ciascuno ed esperimenti. La condivisione creativa delle idee, tra generazioni ed in un ambiente multiculturale, ci ha fatto trovare il modo di valorizzare prodotti molto diversi tra loro, ad esempio opere d’arte e prodotti per l’infanzia.

Io sono cresciuto veramente tanto; ed anche il mio italiano è migliorato! Per me è stato un piacere lavorare su Made in Loppiano».

Per concludere, Guido e Serena ci dicono la loro sul progetto di Made in Loppiano.

«Qualche giorno fa – racconta Guido – ci siamo incontrati per fare il punto di questi mesi di esperienza a Loppiano ed io ho voluto comunicare a tutti l’importanza ed il valore di un Marketplace come questo. Funziona, va sviluppato, perché ha il potenziale per essere un mezzo di trasmissione di quello che si fa a Loppiano. Lo abbiamo visto nel periodo di emergenza Covid 19, con la produzione ed una vendita considerevole di mascherine. Noi abbiamo dato una risposta ad una necessità e siamo riusciti ad aiutare tante persone in tutta Italia ed all’estero con un prodotto indispensabile. Con uno strumento web che è nato da pochi mesi, abbiamo avuto una risposta incredibile. È stata un’esperienza per cui non trovo parole. Vorrei, insomma, che Made in Loppiano progredisse, perché aiuta a diffondere le motivazioni profonde di quello che di buono e bello si fa qui a Loppiano. Dobbiamo continuare a lavorare per perfezionarlo, quando sarà completato sarà un veicolo che porta, attraverso i prodotti, la cittadella di Loppiano nel mondo».

«Come idea mi sembra ottima – interviene Serena -. È bello che ci sia la possibilità di diffondere quello che si fa a Loppiano sia lavorativamente che umanamente; sono tante le realtà che trovano spazio sul portale e bisogna trovare il modo per farle convivere armoniosamente; già rispetto all’inizio ho visto un cambiamento, ora le attività sono presentate tutte ad un medesimo livello. È un sito moderno, esaustivo, dà al cliente tutte le informazioni necessarie. Ora bisogna solo diffonderlo di più!».

Ma Serena ci lascia lanciando uno sguardo verso una prospettiva più ampia: «Una delle paure che noi giovani abbiamo riguarda il futuro. Spesso sono proprio gli adulti che quasi ci spingono a pensare che nessuna università ci preparerà ad una professione e che sarà difficile trovare lavoro. Invece non è vero. Made in Loppiano dà speranza. Ogni azienda di questo portale fa la sua parte, e questo mi motiva a dire che non ho più paura di quello che farò, io voglio portare dei valori e lo posso fare anche stando in una stanza davanti a un computer».

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