Natale è Gesù

24 Dic 2021 | Vita

 

Mi ha colpito molto un articolo che ho letto in questi giorni, che offriva una lettura contemporanea della meditazione scritta da Chiara Lubich “Hanno sloggiato Gesù” (1997). Lì, tra l’altro, lei scriveva: «Nel mio cuore l’incredulità e poi quasi la ribellione: questo mondo ricco si è “accalappiato” il Natale e tutto il suo contorno, e hanno sloggiato Gesù! Ama del Natale la poesia, l’ambiente, l’amicizia che suscita, i regali che suggerisce, le luci, le stelle, i canti. Punta sul Natale per il guadagno migliore dell’anno. Ma a Gesù non pensa. “Non c’era posto per lui nell’albergo” […]».

Certamente quando uno vive in un ambiente a maggioranza cristiano come Loppiano, e circondato da cristiani, forse non si accorge che la realtà in cui sono immerse tante persone in Occidente è un’altra. Non sono ingenuo, la maggioranza dei miei amici in Spagna sono non credenti o non praticanti. Ma diciamo che i miei occhi si sono come aperti di nuovo dopo quella lettura, e allora mi sono posto la domanda: «Cos’è il Natale per te?».

Sono in quella fascia di età che vede il Natale spogliarsi dalle cose che da bambino o ragazzo lo caratterizzavano. Tradizioni, come l’andare dai vicini a fare gli auguri, canti tipici, regali e… soprattutto gli incontri che vedevano unita tutta la famiglia (adesso ormai mancano tanti membri, o perché sono partiti per il Paradiso o semplicemente perché non si riuniscono più). E può trovare spazio un po’ di nostalgia.

Tuttavia, la domanda resta: «Cos’è il Natale per te?»: E devo personalmente rispondere in tutta sincerità: «Natale è Gesù». È Gesù, che viene oggi, ancora oggi. Viene ad incarnarsi in questa realtà concreta dove sono, in questo tempo, dicembre 2021. E certamente porta, ancora oggi, con sé, i suoi doni.

Se il Natale è Gesù, se si mette Lui al centro,

Natale è anche pace, perché contemplando quel Bambino a Betlemme, l’amore di tutto un Dio che si fa così piccolo, il cuore si riempie di serenità e di pace.

Natale è anche gioia, si può festeggiare, si può ancora cantare, perché Gesù è venuto a salvarci, anzi il suo nome significa “Dio salva”.

Natale è anche famiglia, forse non come prima, ma con i fratelli e le sorelle che mi sono accanto, perché Gesù ci ha fatto tutti fratelli e figli di Dio.

Natale è amore, perché contemplando l’Amore di Dio che attraversa la distanza infinita tra Cielo e terra, e tutta la storia, non si può rispondere in altro modo che amando.

E certamente di tutte queste cose ciascuno di noi ha bisogno, e anche tutta l’umanità!

Allora, mi e vi auguro che possiamo godere di questi doni insieme, con Gesù fra noi.

Come sempre diceva Chiara Lubich: che sia il Natale più bello della nostra vita! Buon Natale!

Aitor de la Morena

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Aitor de la Morena è un sacerdote focolarino che frequenta e vive a Loppiano dal 2010. Viene dalla Spagna, da un paese chiamato El Molar, a circa 40 chilometri da Madrid. Aitor segue il dottorato in Ontologia Trinitaria presso l’Istituto Universitario Sophia.

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