La pace. Il tempo è scaduto

5 Gen 2023 | Arte, Notizie

Nell’ambito della 56.ma Giornata mondiale della pace, celebrata a Loppiano nel pomeriggio del 1° gennaio, preghiere, invocazioni e coreografie per un nuovo impegno. Ricordati nel Te Deum di fine anno i principali conflitti armati nel mondo.

 

«Il tempo è scaduto, è passato! Non c’è più tempo, neanche di rimboccarsi le maniche», grida una voce femminile sul palco in un’atmosfera cupa. «Abbiamo “perso il treno”. Siamo caduti in terra, nel fango insieme con i soldati», e il tono si fa stizzito e disperato. «Il tempo è scaduto da molto tempo – fa eco un uomo con amaro e impotente realismo –. Tanta frenesia, tante strade diverse, tante teste, tanti indirizzi, tante ragioni». Così è iniziata all’Auditorium di Loppiano, nel pomeriggio del 1° gennaio, un’imprevedibile, spiazzante, coinvolgente sequenza di preghiere di pace, dal titolo provocatorio “Tempo scaduto”.

«Abbiate sale in voi stessi e siate nella pace gli uni con gli altri», un versetto del Vangelo di Marco campeggia d’improvviso sul grande schermo, mentre un gruppo di danzatori brancola disorientato senza meta. «Sale in voi stessi», quale precondizione per la pace. Sale in testa, sinonimo di intelligenza e buonsenso. Di entrambi sembra che facciamo difetto, visto quanti sono i conflitti in corso.

Un’ora di teatro, dove la parola è accompagnata da espressioni corporee, da movimenti coreografici. Una moderna laude ideata dall’artista Pierluigi Grison e realizzata con due attori e un gruppo di giovani della cittadella. Il pubblico è partecipe, raccolto. Si accendono lucette sul palco dentro bottiglie trasparenti. In platea, come risposta e come impegno, si illuminano le piccole torce dei telefonini nella penombra della grande sala. Viene citato un brano di una preghiera di Giovanni Paolo II: «Dio dei nostri padri, parla al cuore dei responsabili delle sorti dei popoli, ferma la logica della ritorsione e della vendetta, suggerisci con il tuo Spirito soluzioni nuove, gesti generosi e onorevoli, spazi di dialogo e di paziente attesa più fecondi delle affrettate scadenze della guerra».

Il videoclip con la canzone del Gen Rosso “L’uno per l’altro” è il preludio ad una frase di papa Francesco: «Apri i nostri occhi e i nostri cuore e donaci il coraggio di dire: “Mai più la guerra!”; “Con la guerra tutto è
distrutto!”». L’opzione della pace ogni giorno è la logica e impegnativa conseguenza. Proprio come canta il Gen Verde in un video con il brano “We choose peace” (Noi scegliamo la pace).

Così è stata celebrata nella cittadella la Giornata mondiale della Pace. Ma di pace a Loppiano si è parlato anche il 31 dicembre nella Messa di fine anno e nel Te Deum. «Ti preghiamo in particolare per l’Ucraina e Ti affidiamo le sue popolazioni che vivono al buio e al freddo». «Ti affidiamo anche tutte le altre numerose regioni che sono in guerra, come la Siria, la Terra Santa, il Libano». «Illumina la regione del Sahel dove la pacifica convivenza è sconvolta da violenze e scontri». «Ti chiediamo una tregua duratura nello Yemen, nel Myanmar e in Iran». «Ti affidiamo il continente americano, in particolare la popolazione haitiana che soffre da tanto tempo».

Il primo giorno dell’anno è dedicato dalla Chiesa cattolica a Maria, con il titolo di Madre di Dio (Theotokos). È perciò la festa del santuario di Loppiano, legato da speciale vincolo di affinità alla basilica papale romana di Santa Maria Maggiore, considerato il primo tempio dedicato alla Madre di Dio in Occidente. Al termine della Messa delle ore 12,00, i sacerdoti celebranti si sono recati davanti all’immagine di Maria, dipinta da un pittore indù, per un omaggio floreale e una preghiera. «Benedici tutti noi, o Madre Santa, perché siamo fedeli al Vangelo del tuo Figlio, attenti alla voce interiore dello Spirito, veri figli di Dio nell’amore fraterno e nella speranza della vita eterna». È un passaggio del testo che indica i fondamenti della vera pace.

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2023 01 01 Tempo Scaduto: Preghiere di Pace

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