Thomas, la Scuola Gen e la “magia” di Loppiano

4 Lug 2023 | Giovani, Notizie, Vita

Thomas ha 25 anni e viene dalla Cina. Per la precisione, proprio dalla capitale, Pechino. Studente di canto moderno, ha trascorso l’ultimo anno alla Scuola Gen di Loppiano. Malgrado le difficoltà di lingua, dice di aver trovato “la pace del cuore” e di aver fatto un’importante esperienza di crescita. Ora, lo attende un altro anno nella cittadella, durante il quale collaborerà con il Gen Rosso.

«”Loppiano è un posto magico” è quello che mi ha detto l’ultimo giovane cinese che è venuto a Loppiano prima di me. Mi sono piaciute le sue parole, mi hanno incuriosito. Di Loppiano sapevo pochissimo».

Thomas ha conosciuto i Focolari da una sua cugina, cinque anni fa. Dopo quell’incontro, si è sentito interpellato dalla vocazione gen, cioè quella dei giovani del Movimento, chiamati a portare nel mondo la forza rivoluzionaria del Vangelo, l’amore, per realizzare il testamento di Gesù: “Che tutti siano uno”.

«Ho sempre desiderato un ambiente in cui poter riflettere e cambiare me stesso, – racconta – perché sentivo di non essere soddisfatto del mio modo di vivere. Avevo anche la sensazione che Dio volesse aiutarmi e io volevo rispondere al suo aiuto». Da qui la decisione di partire per Loppiano. La Scuola Gen sembra fare al caso suo. Lì, avrà la possibilità di trascorrere circa nove mesi condividendo con coetanei di altre culture un’esperienza di formazione spirituale, teologica, antropologica, sociale, con l’obiettivo di dare una risposta alle loro domande più importanti, sulla propria identità, le scelte, sull’orientamento vocazionale. Ma anche di crescere come persone capaci di dialogo.

Quando arriva a Loppiano, Thomas non riesce a comunicare bene perché non conosce l’italiano, tuttavia sperimenta una forma di pace. Spiega: «Ho potuto finalmente trovare la pace nel mio cuore, una pace che veniva dalla gente e dall’ambiente della città di Maria! È stata una grande sfida ma mi ha anche aiutato a sviluppare la capacità di pensare in modo indipendente e, in un certo senso, la mia natura interiore è stata liberata!».

 

Tuttavia, la diversità di lingua rimane un ostacolo concreto: quando c’è l’interprete cinese, Thomas riesce a comprendere bene le lezioni e anche le parole dei suoi compagni di avventura, non così quando non c’è. «Piano piano mi sono ritirato – spiega – e molte volte non ho voluto frequentare le lezioni, soprattutto quelle di gruppo». Inoltre, nel quotidiano della vita con gli altri della Scuola Gen, Thomas soffre alcune trascuratezze: «Per me l’atmosfera, l’ambiente, l’igiene sono una fonte di forza, se tutti facciamo la nostra parte. Alcune volte capita che trascuriamo i dettagli, come ad esempio spegnere le luci, chiudere la porta, buttare la spazzatura appena il sacchetto è pieno, pulire dopo aver mangiato o riordinare il tavolo o il divano».  

Grazie ad un colloquio profondo con uno dei responsabili della scuola, Thomas supera il suo momento di crisi e si riapre alla comunicazione e alla comunione anche con gli altri del gruppo. Scopre che il metodo migliore per affrontare un problema con i suoi amici è trovare l’occasione giusta per sollevarlo, positivamente e con calma, lasciando che le persone lo affrontino a loro volta.

«“Loppiano è un luogo magico”, – afferma alla fine – ora lo penso anche io dopo la mia esperienza qui! Avevo alcuni problemi, difficili da superare da solo. Poi, un giorno ho scoperto che erano scomparsi. Questo si deve a tutto ciò che facciamo, anche alle lezioni, a volte per me noiose, al lavoro che ci stanca, a certe sfide che ci mettono in difficoltà, a ogni sorriso, a ogni volta che siamo all’altezza della situazione, alle conversazioni, alla vita, alle feste. Sono queste le cose che alimentano e spingono la nostra crescita, assieme alle persone che vivono qui».

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