Docente alla facoltà di economia in Cile, il prof. Medina ha iniziato una ricerca su filosofia dell’economia. Un libro sul pensatore Hegel, scritto da Piero Coda, lo ha portato a Sophia, dopo vari convegni in Europa. Abitando con la moglie a Loppiano per necessità, sono iniziate le scoperte.
No, Loppiano, proprio no. Non era nei progetti di Carlos. Tanto meno in quelli di Paula. Carlos Medina è docente alla facoltà di Economia dell’università di Valparaíso, in Cile. Laurea in economia a Santiago del Cile, dottorato in filosofia a Granada, in Spagna. Divide il suo lavoro tra l’insegnamento e la ricerca post-dottorale sulla filosofia dell’economia. Ha partecipato a diversi convegni in Europa, poi la novità. «Stavo studiando il filosofo tedesco Hegel, quando ho letto il testo di Piero Coda “Il Negativo e la Trinità. Ipotesi su Hegel”. Lì ho trovato i contenuti che cercavo».
Scrive con entusiasmo al docente di Sophia. La moglie Paula lo raffredda: «Vedrai che non ti risponderà». Siamo nel 2018. Il prof. Coda risponde e propone un appuntamento a Sophia. A settembre Carlos incontra Coda. Il confronto sulle idee sviluppate nel libro edito da Città Nuova appassiona il docente cileno. Si ritrovano l’anno successivo. Una permanenza molto feconda, anche la seconda volta. «Così ho conosciuto le idee filosofiche e metafisiche del Movimento dei Focolari, ma non Loppiano, perché dormivo in albergo e salivo solo per andare a Sophia».
Nel 2023 si è aperta la prospettiva di un soggiorno di un anno, grazie a una borsa di studio. La signora Paula non era entusiasta di partire. Il Covid le aveva portato via il nonno. «Era come fosse mio padre. È stato un dolore profondo. La mia fede, anche credere alla vita eterna, è stata scossa ed è arrivata una crisi spirituale. La proposta di partire, alla fine, mi è sembrata un aiuto per uscire dalla mia situazione». Così, nel maggio 2023, sono a Figline, vicino a Loppiano, in una sistemazione provvisoria per cercare casa. Con loro, il figlio Carlito.
«Ma che fatica trovare casa in affitto per un anno e quanta burocrazia da superare. Meno male che un docente di Sophia e alcuni abitanti della cittadella ci hanno aiutato». Commenta Carlos: «Così tutta la mia conoscenza teorica sui Focolari l’ho vista nella pratica di aiuti concreti, puntuali e generosi». Un appartamento per le famiglie della Scuola Loreto era libero ed è stato messo a loro disposizione.
«Senza volerlo – riferiscono i coniugi Medina –, abbiamo incominciato a conoscere le famiglie della Scuola Loreto, la loro esperienza ed anche la cittadella. Quante scoperte!». A Paula è sorto il desiderio di partecipare al percorso per le famiglie, mentre Carlos dubitava di riuscire a conciliare anche l’impegno intenso a Sophia. Ma, alla fine, si sono iscritti. Paula: «La Scuola Loreto ha segnato la mia vita, con un prima e un dopo. Ho sentito davvero che Dio mi ama, mi abbraccia e la generosità delle famiglie mi ha fatto vivere tante esperienze importanti». Poi guarda Carlos: «Abbiamo vissuto una crescita anche come coppia, imparando a parlare, ad ascoltarci, a capire più profondamente la relazione tra noi e con Carlito».
Annuisce il consorte: «Le coppie moderne sono fragili, ma noi siamo ora più forti». Poi, allarga lo sguardo: «Le società sono sempre più individualiste, mentre qui ho trovato una vita fortemente comunitaria. Una bella sorpresa! A Loppiano si sperimenta l’unità e la fraternità, quale concretizzazione dello spirito dei Focolari». Tanto che: «Loppiano è un vero laboratorio di una società migliore. Ci fa vedere e vivere come sarebbe la società se fosse ordinata secondo il piano di Dio».
A fine agosto torneranno a Viňa del Mar, la loro città, a 120 km dalla capitale. Paula ha gli occhi lucidi. «Mi porterò via la fede di adesso. Sono cresciuta spiritualmente. È la prima volta che vivo un’esperienza comunitaria, con la dimensione dell’amore reciproco nel quotidiano e con famiglie di tante parti del mondo». Confida: «C’è un po’ di apprensione nel tornare nell’ambiente di prima, ma qui ho acquisito gli strumenti per amare. E poi faremo subito conoscenza con le persone del Movimento in Cile. Sento la responsabilità di testimoniare con la vita quello che abbiamo vissuto qua».