Da San Romolo a Roma: due messicane, una coreana e una cinese al Giubileo dei Giovani

29 Ago 2025 | Giovani in evidenza, Notizie, Progetto Giovani

di Tamara Pastorelli

Il racconto delle scoperte e delle peripezie di Frances e Gracia della Scuola Gen, e di Lupita e Andrea, del Progetto Giovani, partite da Loppiano per partecipare al Giubileo dei Giovani a Roma con i coetanei della diocesi di Fiesole.

La loro avventura comincia la sera del 31 luglio, nella cattedrale di San Romolo. Lì, il vescovo Stefano Manetti aveva dato appuntamento agli oltre 100 partecipanti al Giubileo dei giovani della diocesi di Fiesole, per condividere un momento di silenzio, riflessione e l’invito a celebrare il sacramento della riconciliazione. Nella sua meditazione, il racconto evangelico del cieco Bartimeo è offerto come esempio di coraggio e speranza in Gesù. Tra i giovani pellegrini che lo ascoltano, anche una piccola delegazione dalla cittadella di Loppiano: la cinese Frances, Gracia della Corea del Sud, le messicane Lupita e Andrea.

Ad accompagnarle Cris Machado, della Scuola Gen, che racconta: «Durante la Veglia, il Vescovo ci ha spiegato cos’è davvero il Giubileo: un tempo che la Chiesa ci offre per stare con Dio, per camminare con Lui. Così, ci ha invitati a vivere i giorni successivi come un’occasione personale per avvicinarci al Padre. E mi è sembrato proprio che tutti abbiano preso sul serio quell’invito, mettendosi in gioco!».

Dopo la Veglia, il seminario vescovile spalanca le sue porte per la notte. Poche ore di riposo prima della partenza alla volta di Roma a bordo di due pullman, di buon mattino.

«Era la prima volta che partecipavo ad un evento di così vasta portata! Non mi ero prefissata un obiettivo da raggiungere. Ho semplicemente seguito i miei sentimenti più profondi nel rapporto con Dio. Così, ho vissuto momenti di riflessione, gratitudine e preghiera. È stata un’esperienza bellissima!» confida Frances.

 

Nella cappella dei Corsini, San Giovanni in Laterano (foto di Cris Machado)

 

Il pellegrinaggio prevedeva l’attraversamento della Porta Santa nella basilica di San Giovanni in Laterano e, poi, la celebrazione della messa nella cappella Corsini.

«Che bello ritrovarsi in mezzo ad una Chiesa viva, con i giovani dei vari movimenti e gruppi, di carismi diversi. Vedere quanta ricchezza c’è nella diocesi di Fiesole, anche con l’internazionalità che porta Loppiano», considera Cris. E Gracia aggiunge: «Alla sera, abbiamo cenato con ragazzi che non conoscevano nemmeno la parola “Gen”. Così, abbiamo potuto spiegare loro chi sono i giovani del Movimento dei Focolari! E anche se comunicare in italiano non è stato sempre facile, mentre ci avvicinavamo a Tor Vergata, ho sentito un vero spirito di fratellanza con tutti».

In cammino verso Tor Vergata (foto di Cris Machado)

 

Ecco, camminare dalla stazione della metropolitana fino alla spianata di Tor Vergata non è stata, a detta di tutte, proprio una passeggiata. «Faceva caldissimo, lo zaino era pesante e volevo quasi mollare – continua Gracia –. Ma lungo la strada, vedere persone sconosciute, di lingue e culture diverse, che ci incoraggiavano e applaudivano, è stato molto toccante!».

«Eravamo tutti molto stanchi ma continuavamo a tenere in braccio le chitarre, a suonare i tamburi e a cantare a gran voce lodando Dio – osserva Frances –. Quei momenti mi hanno fatto percepire la potenza della fede giovanile, che è così vibrante!».

Gracia, Frances e Andrea in preghiera durante l’adorazione eucaristica sulla spianata di Tor Vergata (foto di Cris Machado)

 

Ad Andrea, invece, è rimasto impresso il momento dell’adorazione eucaristica, circondata da un milione di coetanei: «Eravamo in ginocchio, davanti al Santissimo Sacramento, a pregare insieme, in silenzio. È stato come sentire Dio presente tra noi».

Nella mente di Lupita si sono scolpite alcune frasi pronunciate da papa Leone durante la Veglia. Le ripete ad alta voce: «Quando lo strumento domina sull’uomo, l’uomo diventa uno strumento: sì, strumento di mercato, merce a sua volta. Solo relazioni sincere e legami stabili fanno crescere storie di vita buona».

Sono circa un milione i giovani, provenienti da 146 Paesi, che hanno partecipato al loro Giubileo 2025 (foto di Cris Machado)

 

Andrea tenta di fissare in poche parole quanto vissuto: «“Pace” e “fraternità”, perché è quello che ho vissuto in quei giorni e le porterò per sempre nel mio cuore». «Anche “unità” – si inserisce Frances –, l’immagine di tantissimi giovani da tutto il mondo, così diversi tra loro, ma uniti in un cuore solo per celebrare il Giubileo, rimarrà stampata dentro di me per sempre!».

Il cuore di Gracia, invece, è già nella sua Corea del Sud, dove l’attende la prossima Giornata Mondiale della Gioventù.

La sera scende su Tor Vergata, il 2 agosto 2025 (foto di Cris Machado)

 

 

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