Chi siamo

Loppiano

Una piccola città,
laboratorio di fraternità

È la prima cittadella internazionale del Movimento dei Focolari. Sorge su 260 ettari di terreno sull’altopiano che si sviluppa ad ovest del comune di Figline e Incisa in Val d’Arno, a 20 chilometri da Firenze.

Loppiano è un luogo fatto di case, spazi di lavoro, scuole, dove vivono circa 1000 abitanti. I suoi “cittadini” provengono da ogni parte del mondo e sono persone di età, estrazione sociale, nazionalità, credo religioso e vocazioni diverse.

La componente internazionale e multiculturale fa di Loppiano una città-laboratorio con oltre cinquant’anni di esperienza. Più della metà degli abitanti vi risiede stabilmente, mentre gli altri vi dimorano temporaneamente, per partecipare ad una delle tante esperienze di formazione e di vita che questa piccola città offre.

Fantasy

Da oltre 50 anni, dalla parte dei bambini

Fantasy è un brand riconosciuto a livello nazionale e internazionale. Da oltre 50 anni produce complementi tessili di arredo per la cameretta e accompagna i primi anni dei bambini in ogni loro passo. Tutto è progettato e realizzato nel rispetto dei più alti standard di qualità, sia nella produzione che nella filosofia aziendale. Ogni processo è svolto con la massima cura, nel rispetto delle normative e dell’ambiente, per ridurre gli sprechi e proteggere i bambini. L’azienda aderisce al progetto “Economia di Comunione”.

Conto Terzi

Lavoro, interculturalità, integrazione e formazione

Conto Terzi Loppiano è un’azienda terzista, nata più di 20 anni fa, a cui vengono affidate alcune fasi del processo di produzione di un bene, che lavora nel campo del confezionamento, imballaggio e rifinitura di una grande varietà di articoli. Offre i suoi servizi in molteplici settori: industria editoriale, tipografica, pubblicitaria, astucci per gioielleria e bigiotteria, scatolifici, saponifici, arredamento, cartotecnica ed industria grafica. Conta sul contributo e la collaborazione di giovani e adulti che arrivano a Loppiano per vivere l’esperienza di unità e internazionalità che la cittadella offre.

Made in Loppiano

Il “marketplace” della cittadella

Made in Loppiano è il marketplace che raccoglie i prodotti realizzati a Loppiano: opere d’arte, creazioni in ceramica, tessili per l’infanzia, selezione di vini DOCG e olio extravergine d’oliva, tutti rigorosamente realizzati artigianalmente da realtà che mettono al primo posto la persona, la qualità dei materiali, la produzione etica ed il rispetto dell’ambiente.

Polo Lionello Bonfanti

Un laboratorio per una nuova economia

Primo polo europeo, inaugurato nel 2006, oggi è il punto di convergenza per le aziende italiane che aderiscono al progetto rivoluzionario di Economia di Comunione e per molti altri soggetti, che pur non aderendo nello specifico, sono accomunati da una visione del mondo e dell’economia orientata all’inclusione e allo sviluppo integrale della persona, della società e del creato. Il Polo è parte costitutiva della cittadella internazionale dove è inserito. Esso incarna, infatti, la possibilità di “un’economia nuova” all’interno di “una città nuova” – Loppiano – dove l’agire economico, in funzione di un bene comune, è una componente chiave della vita della città. Il Polo “Lionello Bonfanti” (prende il nome dal focolarino e magistrato, che fu tra i pionieri della cittadella), gestito con passione dalla E. di C. Spa Società Benefit, oggi sta rafforzando sempre più la sua identità attraverso un piano di sviluppo aperto e dinamico: accoglie aziende ed uffici, condivide esperienze, promuove e segue un bacino di reti e progetti multidisciplinari, ospita convegni, eroga formazione e laboratori, crea sinergie operative, misura l’impatto generato. È un orizzonte aperto, un testimone concreto in cammino, che un’altra economia non solo è possibile, ma necessaria! Non un centro per “soli addetti ai lavori” ma luogo fisico e valoriale, aperto a tutti, un’espressione polivalente di quella cultura del dare e dell’unità, declinata in forme alternative di pensare e fare economia in modo più civile, con l’obiettivo di contribuire a realizzare a livello mondiale, una società più equa che riduca le disparità sociali, tuteli l’ambiente, si prenda cura del creato e punti alla salute e al benessere della comunità.

«Cultura del dare non significa soltanto dare gli utili, o dare qualcosa: dei gioielli, delle terre, delle case. Non è quello. È quel dare che noi abbiamo imparato dal Vangelo che significa amare tutti. Quindi, la cultura dell’amare: amare anche i dipendenti, amare anche i concorrenti, amare anche i clienti, amare anche i fornitori, amare tutti. Lo stile di vita aziendale deve essere tutto cambiato, tutto deve essere evangelico, altrimenti non abbiamo Economia di Comunione.”

Chiara Lubich – Praga, 30 aprile 2001