Anna Andreana Sorlini – Caris

26.11.1930 – 17.01.2024 – Focolarina
“La Sapienza lo eleverà sopra il suo prossimo e in mezzo all’assemblea aprirà la sua bocca. Troverà in essa gioia ed allegrezza e lo farà erede di un nome eterno” (Eccl. 15, 5-6)

Anna è originaria di Lovere, in provincia di Bergamo da una famiglia profondamente cristiana.

Ha conosciuto il Movimento dei Focolari attraverso un gruppo di scout, che a lei e altre due ragazze, hanno raccontato la storia dell’Ideale. Tra queste tre c’era Antonia Benaglio.

Il loro parroco non era contento che andassero in focolare, perché era ancora poco conosciuto, Ma loro non si sono arrese e sono andate a parlare con il vescovo che conosceva il movimento e ha dato il suo permesso.

Prima di questo fatto, Anna aveva cercato di entrare tra le suore missionarie, ma vedendo la sua debole salute, le hanno consigliato di non proseguire e tornare a casa. Anna con la sua caratteristica tenacia, ha continuato la sua ricerca di Dio, ed é arrivata in focolare dove il suo sogno e disegno missionario ha avuto compimento.

Lei stessa racconta:

“Ero a Napoli quando Lia Brunet (una delle prime focolarine) mi ha chiamato, e mi ha detto: Sai? Chiara é contenta che tu venga in Argentina.
Ma se Chiara era contenta, io ero felice! Sono partita il 19 di ottobre del 1962.”

Ha vissuto a Buenos Aires, nel Nord Argentina e poi, Paraguay, Perù, Ecuador, Colombia, cc. Dappertutto aprendo focolari, fondando l’Opera. Un esempio di un suo viaggio raccontato da lei stessa:

“Ero a Lima, per pochi giorni, dovevo tornare in Argentina, ma invece di fare un viaggio diretto, ho pensato di andare attraverso la Bolivia. L’idea era di visitare un gruppo di religiose nella cittá della Paz e Cochabamba. Ho scritto a tutti gli indirizzi che avevo. Ma arrivo a La Paz e non c’é nessuno che mi aspetta. Comincio a sentire fatica (sono 4000m di altitudine). La mia valigia sembrava pesantissima, come se avessi sassi dentro. Una persona mi chiede se volessi scendere al centro cittá (3.600m). Sono andata e subito all’agenzia di viaggio, ho cercato le persone, chiamo uno e non c’é, un altro e non c’é. Mi rimaneva solo un indirizzo, di una famiglia che aveva il figlio in Italia. Cerco di andare da loro. Mi hanno offerto qualche cosa, ma niente di quello che io portavo (l’Ideale) interessava loro. Allora ritorno all’aeroporto. Arrivando vedo due religiose che mi sembravano italiane, chiedo a loro, ma non mi rispondono, allora si avvicina un vescovo, anche lui italiano. Lui conosce una persona del focolare, allora velocemente cambia il mio biglietto, e con il suo autista mi porta a una casa di religiose di Bergamo (la mia cittá). Le suore mi accolgono con amore, come una famiglia. Il giorno dopo arriva il sacerdote, con due ragazze, due assistenti sociali e poi loro hanno organizzato un incontro con circa 20 persone…

Così Anna scriveva ad una focolarina, quando andava in Perú:

“Non credo che ti sará difficile amare il popolo peruviano, che ha tanto in comune con il tuo ecuadoriano, anche se molto diverso, ma é sempre Gesú in tutti che dobbiamo scoprire e aiutare a crescere in ognuno. Anch’io ho tanti bei ricordi dei viaggi fatti in quei paesi, li sento come espressione dell’amore infinito di Dio per me e per ognuno e sono certissima che il suo amore é quello che fa miracoli, nonostante noi”

Nel 2008 arriva a Loppiano e dice:

“Non mi stanco di dare grazie a Dio per avermi portato alle terre latinoamericane, che mi hanno insegnato e dato molto. Ora vivo un altro momento del santo viaggio che è prezioso, nella mariapoli permanente di Loppiano, che è un altro dono di Dio.”

Nella Cittadella ha dato testimonianza di fedeltà alla vita d’unità e di gioiosa apertura alle nuove realtà che emergevano. La sua storia forte e avvincente conquistava quanti, giovani e adulti, venivano per incontrarla.

Piano paino la sua salute peggiorava sempre più e così diceva poco prima di partire:

“Dio ha perdonato tutto, è tutto nella Sua misericordia, che grande la misericordia di Dio! Ho rivissuto tutta la mia vita, visto tutti i miei sbagli, ma é tutto cancellato. Sono nelle sue mani!”

“L’olio degli infermi é il dono piú grande che potevate farmi, vorrei ringraziare tutti! Qui ho ricevuto tanto amore… É il giorno piú felice della mia vita”