03.04.1932 – 04.09.2022 – Focolarino
“Aspirate ai carismi più grandi” (1 Cor 12,31)
Armando è nato il 3 aprile del 1932 a Vittorio Veneto (provincia di Treviso), da mamma Massimiliana e papà Francesco ed aveva 4 fratelli. La prima infanzia e la giovinezza sono state segnate da problemi di salute, era molto gracile, per due volte è andato in punto di morte, con problemi polmonari così seri che l’hanno obbligato (per non causare contagio) a rimanere in Italia mentre la famiglia si è trasferita negli Stati Uniti.
Armando li ha poi raggiunti facendo un viaggio in America ma tornando in Italia perché nel frattempo si era sposato; un matrimonio che non è decollato; e fu proprio il vescovo Albino Luciani (allora vescovo di Vittorio Veneto e oggi Beato Giovanni Paolo I) a dichiararne la nullità.
Un’esperienza forte ed anche dolorosa. Dolore che l’ha preparato all’incontro con l’Ideale.
Conosciamo il suo itinerario focolarino grazie ad una lettera che lui ha scritto il 4 febbraio 1965:
“Durante un periodo difficile della mia vita un sacerdote mi propose un abbonamento a “Città Nuova”. E lì lessi un articolo “Il Movimento dei Focolari ha 20 anni” un articolo che mi incuriosì. Scrissi alla Redazione ed ebbi l’indirizzo del focolare di Trieste con cui mi misi subito in contatto”.
A Trieste – accolto da Soave Santanché conosce lo spirito dei Focolari e nell’autunno di quell’anno si ritrova alla Mariapoli di Merano dove viene colpito dalla realtà di Gesù abbandonato che gli permette di vedere sotto nuova luce i suoi primi 32 anni di vita, dalle malattie, ai pericoli di morte, alla perdita di un occhio da ragazzo a causa di un ramo, al matrimonio non decollato. Scrive:
“Alla Mariapoli ho sentito che anch’io dovevo arrivare a donarmi senza riserve. Immediatamente ho detto di sì e da quel momento tutta la mia vita ha acquistato un ritmo sempre più veloce. Ho sempre continuato così”.
In quello stesso autunno 1964 partecipa a un incontro di focolarini in formazione a Villa Maria Assunta dove incontra Chiara per la prima volta, e il 21 gennaio del ‘65 si ritrova già alla Scuola dei focolarini di Loppiano, membro del 1° corso (in assoluto) della Scuola.
Arriva dunque a Loppiano nel gennaio del ‘65 ed parte per il focolare nell’ottobre dello stesso anno. Erano anni – lo testimoniano i focolarini che sono qui – dove la scuola per tanti finiva un po’ prima, per le necessità di un’Opera in piena espansione.
E Armando parte per diffondere i primi libri di quell’Editrice che gli aveva fatto scoprire il tesoro nascosto per il quale aveva deciso di vendere tutto.
Nel 1965 è a Savona.
Nel ’66 è in focolare a Genova.
Nel ‘67 a Firenze sia per Città Nuova che, a Loppiano, per il lavoro dei polli
Nel ‘72 è a Padova, dove la salute non lo aiuta, e lì si vede che può rimanere in focolare ma non a vita comune; e così torna nella sua Vittorio Veneto (che ha amato e dove è stato amato); torna e si mantiene con un piccolo negozio di ‘acquari’ e dove fra il resto vendeva articoli delle aziendine di Loppiano. Un negozio che diventa un punto-luce della città, dove tanti sperimentano la presenza di Dio. Nel suo appartamentino ebbe il permesso di tenere Gesù Eucaristia, lui un vero adoratore. E lo è rimasto fino alla fine.
Il 23 ottobre 1973 scrive:
“… L’unità con Dio è quasi continua ed ho eletto Maria responsabile di focolare e Gesù Eucarestia Fonte di Vita”
Nel ‘95 vende la casa, mette in comune il ricavato, torna a vita comune a Donnalucata (in Sicilia) e poi a Rocca di Papa. Poi di nuovo a Donnalucata in novembre 2007 e dal 2015 a Loppiano dove ha concluso il suo santo viaggio.