Aurelio Bigoni

06.08.1968 – 23.01.1990 – Gen 2
“Chiedete ed otterrete” (Mt.7,7)

Aurelio nasce a Loppiano da una famiglia-focolare qui trasferitasi da Clusone (Bergamo) per dare inizio, con i primi gruppi di focolarini, alla cittadella  e prestissimo gli si manifestano i sintomi di una grave malattia che aveva già colpito la sorellina Chiaretta .Con lei Aurelio fa i primi passi nell’accettazione della sofferenza, facendo sue le linee di vita che Chiaretta ripeteva: ”Ogni giorno ricomincia: stai su, vai avanti!”; e poi: ”Dobbiamo chiedere a Gesù la grazia di andare fino in fondo”.

All’ospedale, quando l’infermiera o il medico fanno fatica a trovare la vena per la flebo, è lui stesso che incoraggia a riprovare e dà suggerimenti. E, guardandosi le braccia piene di fori, commenta:

”Questi sono i miei fiori per la Madonna… Li dono per il Papa, per la Chiesa, per Loppiano”.

Quando Aurelio ha cinque anni Chiaretta parte per il cielo. Ne sente la mancanza ma è cosciente che lei lo aiuterà anche da lì. Guardando le stelle dalla finestra della sua camera in ospedale dice alla mamma: ”Quella stella lassù, la più grande, è quella di Chiaretta”.

Si prepara intanto a ricevere  la prima Comunione. Ogni parola del Vangelo penetra profondamente in lui, tanto da fargli dire un giorno alla mamma preoccupata:

“Non devi darti pensiero per me… Perfino i capelli del nostro capo sono contati!”

A lui e ad altri quattro bambini, Chiara scrive:

“Andate all’altare e dite a Gesù così : eccoci qui. Tu hai dato almondo la medicina dell’unità. Noi con la tua grazia la sappiamo usare. Se credi, usa di noi per fare un giorno il mondounito. Come Tu vuoi, quando Tu vuoi. La nostra vita è tua”.

Nel ’76, a otto anni, Aurelio partecipa al Congresso Gen 3 a Rocca di Papa. Da allora, quando la salute glielo permette, si impegna anche attivamente nel portare avanti la vita gen. Dopo un congresso scrive a Chiara:

“…Ho sentito durante la messa, dopo aver ricevuto Gesù Eucaristia, di fare il patto di dare la vita a Dio come Lui vuole e quando Lui vuole per realizzare il mondo unito”.

Durante una visita di Chiara a Loppiano, nel 77, pone questa domanda: ”Come vedi tu il Paradiso? So che saremo vicini a Gesù e poi alla Madonna… ma come sarà?” Chiara gli risponde dicendo tra l’altro:

”… il Paradiso è una cosastraordinaria, straordinaria, che tu non ti puoi neanche immaginare. E’ bella Loppiano? Si?…Ma non c’è confronto, nonc’è confronto. Ci sono danze, ci sono delle musiche meravigliose, ci sono dei prati, degli alberi, il canto degli uccelli,gli angeli, e i bambini che giocano… E c’è Gesù quando lo vuoi, e c’è Maria quando la vuoi. E poi ti trovi con tutti quellidella Mariapoli Celeste…”

All’età di sedici anni, parlando col suo assistente gen gli confida:

“Mi trovo in un momento difficile… Tutti i miei compagni sono cresciuti, escono di casa, giocano… Io invece devo spesso rimanere chiuso nella mia stanza” “Gesù non guarda alla tua crescita fisica – gli risponde l’assistente – ma a quella spirituale.” 

E Aurelio si illumina e ritrova nuovo coraggio.

Alla fine del 1989 Aurelio si aggrava. Si intensifica il suo rapporto con Dio e con i gen. Chiara attraverso una telefonata gli assicura la sua unità. Aurelio le scrive:

”…Mi ha dato una grande gioia sentirti così unita e vicina in questo momento. Come tu sai, questo è un periodo particolarmente difficile. Nonostante i continui antibiotici e le varie cure non ci sono miglioramenti e il non vedere uno sbocco, una ripresa, spesse volte mi demoralizza. Mi è difficile vedere l’amore di Dio in questo momento di dolore. Mi sembra quasi che mi chieda di più di quello che io riesco a portare e mi lamento con lui. Sento però che questa è la mia strada: arrivare a Lui…”

E Chiara:

Ma Dio ti ama Aurelio,e vuole fare di te un capolavoro. Il dolore che provi… nel tuo intimo è la prova che anche tu lo ami”.

Nel gennaio del 1990 viene ricoverato a Verona. E’ senza forze ma si interessa di chi va a trovarlo con un amore che esprime anche nei particolari: “Avete mangiato? Volete riposarvi del viaggio?”  Continua ad offrire tutto per Chiara, per la Chiesa, per Loppiano e, il 23 gennaio, a soli 22 anni, termina la sua corsa e raggiunge la meta.