Carlo Emilio Cillerai

11.04.1932 – 17.07.1988 – Volontario
“La parola della croce per noi è potenza di Dio” (1 Cor 1, 18)

Nato a Radicondoli (Toscana), dopo la laurea in farmacia ha iniziato la professione a Pontassieve dove ha conosciuto Maria Luisa, sua collega di lavoro e si sono sposati: 21 anni di matrimonio sereno.

Assieme alla moglie ha conosciuto il Movimento nel ‘77. Ha sentito subito che Dio lo chiamava ad una donazione totale, che si è concretizzata come volontario dell’Opera di Maria, dove le sue qualità umane e d’anima hanno avuto ampio modo di esprimersi.

Con i primi sintomi della malattia è iniziato un periodo di cure lungo e doloroso vissuto con piena consapevolezza e serenità di spirito che ha determinato uno scatto nella vita spirituale ed una più profonda unione con Dio. Il male, sopito per un periodo, è ricomparso improvvisamente in una forma più acuta e irrevocabile. In una lettera ne dava notizia a Chiara e tra l’altro aggiungeva:

“Ho accettato serenamente questa nuova prova convinto che abbracciando la croce ogni giorno, ogni momento della mia esistenza, potrò compiere il santo viaggio. Nei momenti più duri e dolorosi della malattia ho sempre presenti i mariapoliti celesti i quali, col loro esempio e col loro aiuto, mi confortano nella prova”.

Chiara gli risponde:

“Non temere, Carlo Emilio! Dio ti prova come oro nel crogiolo perché ti ama di amore immenso e, con la pronta adesione ai suoi piani, anche nei momenti più duri, tu costruisci l’Opera come non mai”.

La salute si è via via aggravata nel giro di pochi mesi. Nell’ultimo periodo all’assistenza notturna si sono alternati focolarini, volontari e altri membri del Movimento e ognuno ritornava con l’impressione profonda che era molto più quello che aveva ricevuto di ciò che avesse potuto dare.

Ha raggiunto il Cielo la mattina del 17 luglio 1988.

I suoi ultimi pensieri in una lettera lasciata a Maria Luisa:

“Chiedo perdono e scusa a tutte le persone che non sono riuscito ad amare come avrei dovuto e voluto. Ringrazio Dio di avermi fatto conoscere il Movimento. Un ricordo affettuoso a tutti i volontari, agli interni dell’Opera e ai responsabili di zona con i quali ho condiviso questa divina avventura … “.