Danilo (Dani) Cabais

04.12.1969 – 15.09.2002 – Aderente
“Beato l’uomo che teme il Signore e cammina nelle sue vie.” Sal 127

Per ripercorrere le tappe dell’avventura di Dani nei suoi 33 anni di vita, dovremmo fare un viaggio e portarci a Tagaytay, la Loppiano delle Filippine, per ascoltare la mamma e il papà che, tra i primi volontari del Movimento in quel paese, si sono trasferiti lì da Manila per contribuire alla vita della cittadella Pace.

Dopo i primi anni vissuti nel Movimento da ragazzo, come gen 3 e poi gen 2, l’impegno di lavoro lo porta lontano dalla famiglia e si allontana un po’ dalla vita dell’Opera. Nel suo cuore, però, continua a brillare quel primo amore all’Ideale che lo porta, nel 1996, a ritornare dalla sua famiglia a Tagaytay e a imprimere una decisiva svolta nella sua vita. I primi anni l’inserimento è facile per lui. Lavora nella falegnameria con impegno, ma ogni tanto ritorna alla vecchia vita di prima. Però non si scoraggia mai. Ricomincia sempre e prega il Signore di dargli la grazia di un vero cambiamento.

La possibilità, insieme ad altri due volontari, di venire a Loppiano per contribuire alla vita della nostra cittadella dando una mano nell’attività dell’Azur, gli si presenta come una risposta di Dio.

“Sono in paradiso!” è l’espressione che da quel giugno 200 l Dani ripeteva più volte per sottolineare la realtà che sperimentava con tutti qui in Mariapoli.

Due mesi prima della sua morte, inizia una nuova, particolarissima tappa del suo santo viaggio. Per delle difficoltà respiratorie comincia una serie di controlli ed esami che portano ad evidenziare una forma di tumore estremamente grave. Viene ricoverato all’Ospedale Careggi di Firenze dove, per il rapidissimo espandersi del tumore e il conseguente aumento delle difficoltà nel respirare, viene messo in terapia intensiva.

Dani è cosciente della situazione e accetta tutto con una serenità che colpisce. A Scinti, allora corresponsabile di Loppiano, che era andato a trovarlo per assicurargli tutto l’amore e l’unità di Chiara Lubich, dice che offre tutto per lei, per le sue intenzioni, per la preparazione della prossima Assemblea del Moviemento, per la Mariapoli Pace e per quella di Loppiano. E parlano, con semplicità, della vita che è una preparazione all’incontro con Gesù, un incontro che può avvenire a qualsiasi età, come Dani in questi giorni ripeteva col suo sorriso: “Non si è mai troppo giovani per morire”.

Chiara gli scrive:

“Carissimo Dani, ho saputo da Scinti che Gesù Abbandonato è venuto a visitarti sotto il volto della malattia. lo voglio assicurarti, Dani, che prego per te, perché tu guarisca e perché non venga mai meno la certezza del Suo amore anche in questi momenti di sofferenza. Tu fa’ sempre calcolo della forza di Gesù in mezzo con me e con tutti dell’Ideale. Ti saluto con tutto l’affetto, in attesa ancora di notizie. Chiara” 

A fianco del suo letto, pur nei limiti imposti dalla terapia intensiva, si alternano tanti cittadini di Loppiano, per assicurargli la costante presenza di Gesù in mezzo. E tutta la cittadella è spiritualmente lì, unita nella preghiera.

Quando il cappellano dell’Ospedale gli dà l’estrema unzione, Dani la riceve con grande partecipazione e piena coscienza.

La situazione medica peggiora rapidamente e, per aiutarsi nella respirazione, Dani deve usare prima la maschera d’ossigeno e poi venir intubato. Ma questo non gli impedisce di continuare il colloquio profondo con chi gli sta vicino.

Domenica 15 settembre, verso le ore 20.00, serenamente parte per il Paradiso, con accanto due focolarini e un’amica. Poco prima di partire aveva fatto un segno di si al suo invito di pregare il Padre nostro, un Ave Maria e un Gloria.