Eduardo (Eddi) Canuto

12.09.1958 – 03.05.2017 – Focolarino
“Questo è l’amore: camminare secondo i suoi comandamenti” (2 Gv 1,6)

Nato il 12 settembre 1958, secondo di cinque fratelli, cresce in una famiglia cristiana. La madre, donna forte e di grandissima fede, è catechista e impegnata in varie organizzazioni religiose. Eddi viene invitato nel 1983 dal suo parroco alla Mariapoli di Tagaytay. Superando un iniziale scetticismo, decide di parteciparvi ed è toccato dal sorriso e dall’accoglienza di tutti. Sperimenta una grande gioia e racconta:

“Le meditazioni sulla Parola di Vita toccavano il mio io più intimo e mi facevano crescere nel mio essere cristiano”.

Mettendosi a vivere così, affina la sensibilità al soprannaturale e scopre nei suoi limiti e in quelli del prossimo l’occasione per mettere in moto un amore ancora più pieno. Nel 1985 va ad abitare alla “casetta gen” con altri giovani del Movimento. Qui fa una scoperta fondamentale:

“La misura d’amore di Gesù Abbandonato sulla croce senza la quale non è possibile attirare la presenza di Gesù in mezzo”.

Chiede un nome nuovo che lo aiuti a vivere radicalmente la nuova realtà. Chiara gli dà: “Eddi = Essere di Dio”, augurandogli di amare sempre con quella carica che l’Ideale insegna per essere un gen autentico. 

Nel marzo ’86 proseguendo la sua unità con Chiara, le racconta della casa gen, del suo rapporto con la famiglia, la quale nonostante il desiderio di riaverlo a casa, è contenta della felicità che lui sperimenta. Confida anche di come sente la gioia di prendere la propria croce per essere seguace di Gesù: “Ogni volta che sono ammalato o gravato da problemi, li offro a Lui e pian piano tutto si trasforma in amore”. Traspare pure un grande amore per la difficile situazione del suo Paese. Due mesi dopo Chiara gli propone una frase del Vangelo che illumini il suo Santo Viaggio: “Questo è l’amore: camminare secondo i suoi comandamenti” (2 Gv 1,6). Eddi sente la chiamata a donarsi totalmente a Dio nel focolare e arriva a Loppiano il 1° giugno ‘87. A fine ’88 scrive:

“Sono molto contento di dirti che non c’è altro di cui io possa vantarmi, solo della croce. In Lui ho trovato la gioia, la pienezza come i santi e martiri. Anch’io voglio essere come loro”. 

Dopo la formazione è un anno a Manila e dal ‘92 al 2007 a Taipei, periodo tanto fecondo di frutti. Poi per 3 anni al Centro Gen con i Gen 3, dove fa in modo che ciascuno si senta accolto e atteso. Viene in luce la sua capacità di lavoro e l’esigenza di costruire sempre rapporti veri. 

Nel novembre 2012 è chiamato a seguire la Scuola Gen 2 di Loppiano. E felice di dedicarsi ai giovani e ritiene importante che la Scuola fosse nella Cittadella perché “bozzetto di Mondo Unito già realizzato”.  

Nel febbraio 2013, proprio mentre era in gita a Venezia con i Gen della Scuola, colpito da malore entra in coma profondo. Con i primi soccorsi degli amici di Mestre e Padova inizia una grande catena d’amore tra Loppiano, la comunità filippina di Firenze e il Movimento nel mondo. Si moltiplicano le preghiere e i momenti forti anche per le visite e la continua vicinanza di mamma Lily e dei familiari. Puntuali sono i segni della Provvidenza per trovare sia strutture adeguate sia medici ed infermieri, che lo seguono con professionalità, fino alla sua morte il 3 maggio 2017.  

L’esempio di vita evangelica di Eddi, come è emerso durante il funerale, resta un grande dono per i molti che lo hanno conosciuto e in particolare per i giovani.