02.07.1934 – 19.12.1982 – Focolarino sposato
“Rimanete nel mio amore” (Gv 15, 9)
Enzo, focolarino sposato di Torino, è andato in Cielo la sera di una domenica di dicembre. Fatto il turno di guardia all’ospedale di Pinerolo dove era pediatra, aveva telefonato a Giulia, la moglie, alle 20 per dirle che, ritornando a casa sarebbe andato a far visita ad un ammalato. Ma a sera inoltrata non era ancora tornato. Giulia, scesa nel garage per andargli incontro, lo ha trovato steso a terra già morto. Aveva in mano un regalino per la loro bambina più piccola.
Enzo aveva 48 anni. Da studente universitario, a Napoli, è stato uno degli animatori di quella comunità, prima che si costituisse il focolare maschile.
Nel ‘71 gli era piaciuta tantissimo l’intuizione di Chiara che “ogni nostra famiglia diventi focolare. Ci credo e sono convinto che sarà presto realizzata”.
Enzo soffriva da tempo di disturbi al cuore. Quasi presentendo la fine, stava provvedendo a sistemare per la famiglia alcune cose economiche. Nell’80, su invito di Chiara, aveva, come tanti nel Movimento, iniziato il suo ‘Santo Viaggio’. – Scriveva:
“Rinnovato e libero da tutto, purificato dalla carità … Solo la carità mi permette di costruire in ospedale rapporti veri con tutti anche con quelli ‘senza Dio’.”
Partecipava a tutta la vita dell’Opera e tutti, nel suo focolare, ricordano la sua presenza mariana:
“E’ volontà di Dio per noi sposati farci santi – sottolineava – perché Chiara ci ha voluto affidare quella parte di umanità che esprime di più il volto di Gesù Abbandonato”.
“Voglio rimanere nell’ascolto dello Spirito Santo dentro, che mi aiuterà ad armonizzare la volontà di Dio espressa, con quella che le circostanze mi presenteranno momento per momento. Gesù in mezzo in focolare mi farà da altoparlante, affinché ‘il mio sì a Gesù Abbandonato’ detto con tutte le mie forze oggi, sia rinnovato, in ogni attimo presente che mi resta ancora per seguire Chiara nell’ascesa alla santità”.
Parlando con Giulia, pochi giorni prima della morte, della realtà della famiglia-focolare pronta ai trasferimenti, per le necessità dell’Opera, in varie parti del mondo, le diceva: “Adesso Giulia, teniamoci pronti a partire anche noi … !”
La sua partenza sarebbe stata un’altra: poco prima di Natale, infatti, Maria Santissima se l’è venuto a prendere definitivamente.