Enzo Puccetti

25.05.1938 – 08.12.2019 – Focolarino
Mi slancio verso la meta(Fil 3,13)

Nasce nel 1938 in provincia di Pisa. La sua infanzia, pur con momenti sereni, è segnata dalla morte prematura del papà e di una sorellina. Rimane con mamma Beppina che lavora in fabbrica per mantenere la famiglia e gli trasmette, nonostante le tragedie della guerra, una forte fede in Dio. Enzo è amante dello sport e molto attento alla realtà sociale. Quando a 20 anni entra nel mondo del lavoro, si iscrive ad un sindacato di ispirazione cattolica per difendere i diritti dei lavoratori e salvaguardare i valori cristiani quali la libertà e la democrazia. Invitato da un collega, nel febbraio ’69 passa una giornata a Loppiano. Vi trova una comunità il cui “ideale – racconta – era rivivere i primi tempi della Chiesa nel mondo di oggi”. Attirato e stupito, allo stesso tempo prova una sottile amarezza e aggiunge:

“Nell’inevitabile confronto tra la loro vita e la mia, mi sentii come un vuoto davanti a un pieno. Mi ero incontrato con una pienezza cristiana che neanche lontanamente immaginavo potesse esistere”.

La domenica seguente, tornando a Loppiano come per una verifica, decide di mettersi anche lui a vivere il Vangelo.

Frequenta il focolare e a partire da quel “l’avete fatto a me” (Mt 25,40) comincia la sua rievangelizzazione. In fabbrica cerca di costruire relazioni fondate sull’amore e prova una grande gioia. Scopre il valore dell’attimo presente come via alla santità. Dalla Mariapoli di Siena ’69, così scrive, usando un paragone da ciclista qual era:

“L’Ideale mi ha fatto capire che bisogna correre insieme e tirare forte tutti, passare la borraccia a quello che ha sete, passare la gomma a quello che fora. Anche se faccio il gregario so che verrà il momento in cui il campione avrà bisogno di me e devo essere pronto a dare tutto…. Altrimenti la media oraria si abbassa a causa mia”.

Ben presto Enzo sente rivolte a sé le parole di Gesù: “Vieni e seguimi” per dare il suo contributo al Regno di Dio e chiede di entrare in focolare. È duro lasciare la mamma che vuole ostacolarlo ma che, capendo poi la scelta del figlio, gli dà la sua benedizione. In seguito, Enzo ha modo di ricambiare, prendendosi cura di lei fino alla fine e scrivendo la sua biografia per farne conoscere la fede e l’eroicità di vita.

Enzo dopo la scuola di formazione va nei focolari di Catania, Catanzaro, Malta; poi a Rocca di Papa e dal 2009 è a Loppiano, dove trascorre l’ultimo periodo. Sono molti coloro che conoscono l’Ideale da lui, sempre attento al prossimo e particolarmente sensibile verso chi non ha un credo religioso.

Negli anni approfondisce l’unione con Gesù Abbandonato. Confida:

“Mi è nato in cuore il proposito di vivere 24 ore su 24 con Gesù Abbandonato, per morire e risorgere con Lui! Non fossi capace di altro, almeno riuscire a stare con Lui mentre muore … per morire ogni momento nelle piccole cose con Lui, e con Lui risorgere! …. Sto cercando di farlo e quando ci riesco avverto un equilibrio spirituale nuovo, le cose e le persone mi ruotano attorno senza ‘distogliere il mio spirito che continuamente muore e risorge con il Suo” (1988).

È guidato nel Santo Viaggio dalla Parola di Vita: “Mi slancio verso la meta” (Fil 3,13). Scrive:

“Di mese in mese do un significato nuovo alla meta da raggiungere. Essendo la Parola di gennaio: Gesù in mezzo, ecco che la mia diviene: ‘Mi slancio verso Gesù in mezzo’…. Sento che, così facendo, vivo la Scrittura, mi alimento del tuo spirito e so come amare in ogni circostanza” (1999).

Negli ultimi giorni tanti sono rimasti colpiti dai suoi occhi, dallo sguardo di innocenza, trasparenza e fedeltà di chi ha saputo sempre ricominciare nell’attimo presente.