29.05.1920 – 25.01.2004 – Focolarino
“Io sono il buon pastore” (Gv 10,11)
Dal messaggio di Chiara Lubich il 25.01.2004:
«Carissime e carissimi, oggi a mezzogiorno, a Rocca di Papa, è volato in ciclo, come un angelo, il nostro Giacomo Molignoni. È il primo “popo” che ho conosciuto quando ancora insegnavo a Castello.La sua parola di vita è: “Io sono il buon pastore” (Gv 10,11).
Giacomo è entrato in focolare a Trento nel 1952. Nel ’58, a Grottaferrata, ha avviato la prima falegnameria e nel ’65 è stato tra i pionieri della nascente cittadella di Loppiano. Dal 1999 è stato nel focolare di Villa Achille nella Mariapoli Romana.
Dovunque andava generava la famiglia: chi lo avvicinava si sentiva amato, accolto ed edificato dalla concretezza della sua vita. Ha conosciuto anche momenti di sofferenze e di prova, vissuti con grande fedeltà, che hanno affinato la sua anima.
Appena avvertita dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute, sono andata a trovarlo e ho avuto con lui un colloquio che aveva già sapore di ciclo. Ve ne trascrivo qualche brano:
Giacomo: Chiara, ti ringrazio per tutto quello che hai fatto per me.
Chiara: Io piuttosto ti ringrazio per quello che hai fatto per l’Opera in tutti questi anni.
Giacomo: Voglio essere in unità con tutti.
Chiara: Sì, io dirò a tutti che tu gli vuoi bene e che tu vuoi stare in piena unità, vero?
Giacomo: In piena unità con tutti.
Chiara: Grazie, Giacomo, per quello che hai fatto per l’Opera. Ricordi? A Loppiano e poi quello che hai fatto qui, perché tu hai offerto tante cose per il Signore Iddio, vero? L’Opera va avanti perché ha popi come te.
Giacomo: Ho fatto qualcosa, ma…
Chiara: No, no. Il Signore Iddio sa che tu hai fatto il massimo che potevi. Chi fa un pezzetto, chi ne fa un altro…poi in paradiso il Signore Iddio ci dirà che abbiamo fatto l’Opera. E la Madonna, immagina come sarà contenta, perché tu sei suo. (…) Io prego che Lei ti benedica e ti abbracci. Bene, Giacomo, grazie.
Giacomo: Ciao, Chiara, sei stata un paradiso per me. Non manca nulla…
Poco dopo Giacomo è partito serenamente per la Mariapoli celeste.»