Giovanna Derenzi in Bosi

29.05.1912 – 10.09.1973 – focolarina sposata
“Non c’è discepolo  che sia da più del suo maestro, ma ogni  discepolo giunto a perfezione sarà come il suo Maestro.” (Lc 6, 40)

Giovanna, sensibilissima e intelligente, riceve una profonda formazione culturale e religiosa prima dalla madre e poi studiando lettere presso l’Università Cattolica di Milano e l’Università di Firenze. Durante la seconda guerra mondiale si sposa con Rodolfo, ufficiale dell’esercito, e dal loro matrimonio nascono sette figli. Scrive Giovanna:

“Gli anni erano passati e gioie e dolori ci avevano fusi insieme. Quello che vedevo in modo nuovo era la forza, l’essenza del sacramento del matrimonio. E lo trovavo così grande da poterlo quasi paragonare a quello dell’Eucarestia. Il punto era proprio questo: non io mi ero data a Rodolfo, ma Dio si era dato a Rodolfo attraverso di me e a me attraverso Rodolfo: Dio solo”.

Giovanna, insieme al marito, conosce l’Ideale nel 1955 da Spartaco Lucarini. Nelle Mariapoli di Fiera di Primiero degli anni 1956-59 sperimentano la vera vita che cercano poi di comunicare alle famiglie di Toscana, Umbria e Marche.

Nel 1957 Giovanna, divenuta focolarina sposata, scrive:

“Il sacramento del matrimonio è un dono d’amore e di dolore e, quando sulle anime già provate da maternità e sacrifici scende l’Ideale, è come se il nostro cuore avvampasse ed amore e dolore fanno un fuoco solo; allora si capisce meglio la grazia che è l’entrare nel focolare”.

L’amore soprannaturale, dolce e delicato, che emana da Giovanna, attira tutti, arriva anche ai più lontani dalla fede. Anche durante una lunga e dolorosa malattia che dà il senso di ‘morire un pezzo alla volta’ – come diceva -, non cessa mai di amare. Scrive:

“In questo periodo, in un momento di buio e di stanchezza in cui mi sembrava che fosse impossibile continuare a dare, ad amare, a farsi uno con tutti, cominciando dal dottore che mi curava e dai miei nipotini che volevano giocare con me mentre avevo la fleboclisi, la Madonna mi ha messo ad un tratto in luce quelle parole di Chiara: ‘Innamorati della volontà di Dio’. Mi è sembrato di risorgere: innamorato vuol dire gioia, slancio, sprint. Mi sono rimessa ad amare, magari solo con un sorriso (mi avevano proibito di parlare), ed ho perso ogni stanchezza … “

Chiara ha seguito tutto lo sviluppo della malattia di Giovanna. Due mesi prima di partire per la Mariapoli Celeste scrive a Chiara:

“Da circa sei anni avevo una malattia strana che i medici non capivano; due anni fa un professore l’ha riconosciuta, dicendomi anche che non c’era niente da fare. Così sono andata avanti cercando di vivere l’attimo presente e peggiorando sempre un pochino fino a quando è arrivata la crisi più forte per cui, in tre giorni, prima ho perso quasi completamente la mano sinistra, poi la sensibilità nella destra, poi mi è mancata la gamba destra. Qui è stato il  crollo anche dell’anima perché, conoscendo la mia debolezza avevo pensato, anche per esperienza, che il Signore mi avrebbe sempre mandato prove limitate e addolcite. Nello stesso tempo ho sentito che era il Signore che mi prendeva con una forza terribile, stritolante, in mano e che per andare in Paradiso ci voleva una purificazione tale che io da sola non avrei mai potuto fare. Dio Padre, che sentivo Amore, ma lontanissimo, e anche la Madonna, mi erano un po’ spariti; ma, come di colpo, proprio mentre mi cadeva il ginocchio a terra e mi veniva dentro un senso di disperazione, mi è sembrato che il ginocchio non fosse più mio ma di Gesù, e anche le mani, rattrappite e prese da dolori fortissimi, fossero le Sue, ed io sparissi per essere solo un particola di Gesù. Mi sono trovata anche di colpo Umanità, solo umanità; e allora ho anche avvertito che, mentre tutto crollava intorno, l’unica cosa che vale nei secoli è questo grande Gesù Abbandonato che passa nel mondo e fa suoi tutti i dolori, anche di quelli che lo bestemmiano, e mi è sembrato che questo sia l’UT OMNES già realizzato e che la forza dell’umanità sia solo la sofferenza, tutto il resto niente, ma una sofferenza che va illuminata dall’Amore”.

Il 10 settembre Giovanna raggiunge la Mariapoli Celeste.