Giuseppina (Pina) Peduzzi

19.12.1940 – 19.08.2021 – Focolarina
“E noi abbiamo creduto all’amore” (1 Gv 4,16)

Pina nasce a Milano (Italia) nel 1940 in una famiglia profondamente cristiana. È una giovane impegnata, grintosa e indipendente. Così racconta lei stessa del suo incontro con il carisma dell’unità che segnerà in modo radicale la sua vita:

Ero molto giovane quando ho incontrato Chiara Lubich ed ero alla ricerca di forti esperienze che potessero realizzarmi: viaggi all’estero per conoscere altri popoli e culture, studio delle lingue, oltre all’interesse per la politica, la storia, la musica ecc.  Nella mia numerosa famiglia eravamo tutti impegnati su vari fronti (movimenti cattolici, politici ecc.), ma non avevo un profondo rapporto con Dio. Ad un incontro estivo sulle Dolomiti ho sperimentato in modo nuovo la Sua presenza: un Dio Amore che ‘amava me, immensamente’. E questo mi ha affascinato e ha riempito quel vuoto interiore che mi portavo dietro, dando un senso alla mia vita”.

A poco a poco Pina intuisce che Dio la chiama ad una vita totalitaria in focolare e nel 1967 è a Loppiano per la Scuola di formazione.

I primi anni in Inghilterra sono intensi. E’ una terra dove la spiritualità dell’unità è approdata da pochi anni.  Pina si lancia senza riserve, nei focolari di Londra e Liverpool, nel testimoniare e trasmettere la vita del Vangelo e entra in contatto con il mondo ecumenico.

Dopo alcune visite a Dublino accompagnando Dori, nel 1972 apre il focolare a Dublino con Lieta Betoño e Mary Cunningham.  Segue un periodo molto luminoso dove l’Ideale si espande in tante parti dell’Irlanda, anche al Nord, che stava attraversando un tragico periodo di divisione e perdita di vite.  È una vera fondazione dove nascono vocazioni a tutte le diramazioni dell’Opera.  Scrive una focolarina irlandese:

“Ricordo la mia prima visita al piccolo focolare di Dublino…  erano 3 ragazze in uno scantinato ma stavano facendo furore.  Quell’appartamento, semplice, arredato con buon gusto aveva un fascino e ogni giorno era pieno di persone di ogni tipo… sacerdoti, religiose, famiglie, ragazzi, ma soprattutto giovani… Era un piccolo paradisetto…”.

Dopo 10 anni, Pina torna in Inghilterra, e seguono altri fruttuosi anni in focolare. Pina ha una grande capacità di costruire rapporti profondi, con persone le più varie, che segue con grande amore e generosità, fino alla fine della sua la vita.

Nel 1987 torna in Italia e le viene affidato un delicato incarico presso la Prefettura della Casa Pontificia in Vaticano, che svolge con grande e rinnovato amore per la Chiesa per 22 anni.  Alla fine del suo periodo di servizio, salutando Papa Benedetto XVI, Pina gli ha assicurato l’amore e la vicinanza di tutti i focolarini e lui l’ha ringraziata, “per tutti questi anni a servizio della Santa Sede”. Pina racconta: “Nelle sue parole ho colto tutto l’amore che Papa Ratzinger ha per il Movimento e nel suo grazie, il grazie di Gesù!”. (2 aprile 2009).

Al termine dell’impegno in Vaticano l’aspetta un altro capitolo: viene chiamata a spendere i suoi talenti e la sua esperienza presso la segreteria internazionale dei vescovi amici del Movimento dei Focolari. Compito che svolge con tutta la generosità e impegno che la caratterizzava.

Dal 2017, poi, è in focolare a Verona e pur con meno impegni diretti dopo una vita ricca di contatti e esperienze, ci tiene molto a conoscere le persone e le realtà del Movimento, a fare la sua parte per dare il proprio contributo a costruire rapporti di unità. Quando si sono manifestati i sintomi della malattia, Pina accoglie la nuova volontà di Dio facendo un’impennata nel suo cammino spirituale, accompagnata da tutto il focolare, in un crescendo di sfide che le limitazioni della malattia comporta. Di grande luce le sono le parole del Papa rivolte agli anziani. Commenta Pina al riguardo:

“faccio quello che il Papa ha detto a noi anziani, cioè di pregare, che la nostra preghiera protegge la Chiesa e l’umanità. Allora adesso faccio il mio lavoro che il Papa mi ha assegnato: prego ed offro e so che porta frutto…”