Maria Rosa Lazzini in Bardi

13.02.1942 – 25.09.2013 – Focolarina sposata
“Chi e’ piccolissimo venga a me.” (Prov 9,4)

Maria Rosa Bardi, focolarina sposata della Cittadella di Loppiano, è stata chiamata in Cielo ieri in seguito a un improvviso malore. Insieme al marito Renzo, pure focolarino, sono stati per molti anni perni di Famiglie Nuove nella zona di Milano e poi dal 2003 si sono trasferiti nella Mariapoli Renata per seguire la formazione delle famiglie alla Scuola Loreto.

Nata in Liguria nel 1942, nel ’62 si sposa con Renzo, ma dopo la nascita della prima figlia subentrano serie difficoltà che li conducono alla separazione. Per vie diverse conoscono l’Ideale e vanno a vivere distintamente alcuni mesi a Loppiano, dove ciascuno matura una profonda e personale scelta di Dio. Ed è così che si ricongiungono andando ad abitare a Milano. A Liuba seguono in pochi anni altri figli: le tre gemelle Chiara, Natalia e Silvana e poi Mario e Giovanni. Immediato per Maria Rosa il rapporto con Chiara, dalla quale riceve come Parola di Vita: “Chi e’ piccolissimo venga a me”, tratta dal libro dei Proverbi, che le ricordava il nulla di Gesù Abbandonato.

Iniziano anni di generosissima donazione a Dio nell’Opera, in cui Maria Rosa e Renzo contribuiscono allo sviluppo del nascente Movimento Famiglie Nuove. Quante persone di Milano e di tante parti del mondo potrebbero testimoniare l’amore ricevuto. La loro totale disponibilità li porta come Famiglia -Focolare in Terra Santa, in India e intre viaggi successivi in Pakistan, oltre che negli Stati Uniti alla Cittadella Luminosa e a Londra.

Al momento di lasciare Milano scrivono a Chiara:

“Non facciamo fatica a venirti dietro, sperimentando la gioia piena di poter correre sullatua scia a edificare, anche con il nostro piccolo cuore, Cieli nuovi e Terre nuove. Abbiamo un solo desiderio: vivere per portarti dove Dio ci chiama e offriamo ora il distacco da tutto per continuare a seguire Gesù che ancora una volta ci dice con infinito amore: Vieni e seguimi”.

E Chiara risponde loro:

“La Madonna ricambi il vostroamore per la Sua Opera! Vicolmi delle Sue grazie, affinché possiate far dono della vostra preziosa esperienza alla Mariapoli Renata e alle famiglie ditutto il mondo che passano di lì”.

Terminato l’incarico alla Scuola Loreto Maria Rosa scrive:

“E’arrivata per me e per Renzo la stagione della mietitura: chissà se il Divino agricoltorepotrà raccogliereuna buona messe! Ma anche se i frutti non fossero buoni, i doni da Lui elargiti sono infinitamente sovrabbondanti e quindi l’anima nostra può solo cantare a Lui che nella Sua misericordia tutto sa volgere al bene”.

Continuano comunque a dare il loro contributo alla Cittadella, collaborando in particolare con il Centro Famiglie Nuove ai “Corsi per il rafforzamento dell’unità della coppia” ed essendo veri punti di riferimento per tante famiglie in difficoltà. Nel corso degli anni non sono mancate per Maria Rosa prove e fatiche, ma per la sua fedeltà al carisma tutto si è rivelato strumento per affinare la sua carità. Scrive nel 2005:

“Quando ho incontrato il Movimento ho sentito di poter entrare nella vita dell’Ideale solo attraverso la porta spalancata di Gesù Abbandonato e non si è mai cancellato dalla mia anima il tocco ardente di quel passaggio di Redenzione… Ora ho avvertito decisamente che non potevo più essere io di fronte a Lui in due, ma che Gesù Abbandonato voleva prendere tutto il mio posto, vivere pienamente in me”.

Sono moltissimele caratteristiche del suo amore: delicatezza, determinazione, umiltà, riservatezza, fedeltà, trasparenza, consapevole – come lei diceva – “del miracolo di questa chiamata” a rivivere il disegno di Foco.

Il giorno prima della sua partenza ha vissuto con Renzo una giornata piena di amore agli altri e di profonda comunione tra loro, con il ‘patto di unità’ rinnovato nella Messa. Parlando del loro futuro, lei diceva tra l’altro: ”Sono pronta, mi sento staccata da tutto”. Poche ore dopo, Maria Rosa si è sentita male e ha subito affermato:

“Offro tutto per i figli perché si amino e siano nella pace. Offro la vita per i popi e le pope, per l’Opera e per l’incontro dei Delegati, per la Cittadella, per la pace, per tutti i poveri, i disperati”

“Gesù Abbandonato vieni! Gesù Abbandonato prendimi”.

Uniti in preghiera per lei e per la sua famiglia, ringraziamo Dio della sua vita.