29.09.1919 – 03.12.2015
“Vi purificherò come si purifica l’argento, vi proverò come si prova l’oro” (Zac 13,9)
Milka nasce a Sala Baganza (Parma) il 29/9/1919. Laureanda in lettere non riesce a stendere la tesi a causa degli impegni familiari: la sua famiglia appena costituita con Nino, ingegnere imprenditore, si arricchisce velocemente fino ad arrivare a 7 figli.
Nel 1954 conosce l’Ideale da don Gino Rocca a Parma e comincia a frequentare le Mariapoli e la nascente comunità del luogo.
Nel ’56 si trasferisce a Milano con la famiglia e frequenta intensamente il focolare fino a maturare la vocazione a focolarina sposata.
Con il marito, che pur non appartenendo al focolare, ama moltissimo Chiara e il Movimento, contribuisce fattivamente alla costruzione delle residenze della Cittadella di Loppiano e allo sviluppo dell’Opera nelle varie espressioni.
Collabora alla formazione delle giovani focolarine sposate, al Movimento Umanità Nuova con un grande interesse ai dialoghi, specie con persone che non hanno una fede religiosa.
La sua formazione umanistica ed una grande sensibilità letteraria le sono di ispirazione per esprimere i suoi sentimenti verso i numerosi figli e nipoti ed amici attraverso poesie delicatissime.
Si dona incessantemente per testimoniare l’Ideale a quanti incontra fino a tarda eta’, in cui riesce anche a dare lezioni di greco e latino ai nipoti.
Quando avverte i primi sintomi di una malattia che la porterà lentamente a perdere la memoria e la capacità di parlare dice in focolare:
“negli ultimi anni della vita si vive una perdita continua e inarrestabile, quasi da non riconoscere neanche più se stessi; ma l’anticipo di Paradiso che viviamo qui e l’amore a Gesù Abbandonato, necessario per sopravvivere, mi fanno dire che questa è davvero la bella età.”
In seguito alla incapacità di parlare, distribuisce a chi la visita sorrisi smaglianti che dicono la sua gratitudine e il suo nuovo modo di vivere gli aggiornamenti dell’Opera e l’amore con cui li riceve.
La Parola di Vita che Chiara le aveva donato era: “Vi purificherò come si purifica l’argento, vi proverò come si prova l’oro” (Zac. 13,9)
Ci lascia il 3 dicembre 2015 e raggiunge il marito sepolto nel cimitero di Loppiano.
Ecco il saluto e la gratitudine di due focolarine sposate di Milano:
“Milka, sei finalmente arrivata alla Meta dove le “lacrime diventano diamanti e le parole perle preziose”, come amavi dire nei momenti in cui la tua anima andava in poesia, dove puoi abbracciare quanti hai amato nella vita e gioire per sempre.
Viviamo il dolore del distacco nella gratitudine infinita per il dono che sei stata per noi, per la luce che ci hai donato come madre, sorella, amica preziosa.
Nella nostra anima sono scolpite le tue confidenze tenerissime, i tuoi consigli, le tue lezioni di vita fatte di massime argute, di poesie che zampillavano dal cuore ogni volta che ricevevi piccoli o grandi doni di comunione fraterna, di esperienze di divino.”
“Ci siamo conosciute nel periodo del tuo “perdere tutto a poco a poco” ma sempre senza un lamento o una nostalgia, ferma come eri nel vivere l’ideale nell’attimo presente. Mi resta nel cuore la tua attrattiva e il tuo stupore per il bello e per la natura: Ti ricordi Milka quante volte, nel tragitto per il focolare, ti incantavi a guardare il cielo azzurro, le nuvole ,gli alberi con le nuove gemme in primavera o le foglie gialle in autunno…e davi gloria a Dio per la creazione? Cominciavi a staccarti dai ricordi ma godevi delle meraviglie che ti circondavano! Mi raccontavi della tua vita, di Nino, di Loppiano e di tutte le tue follie fatte per rispondere totalmente all’ ideale, il tutto sempre con humor e gioia. Poi hai dovuto lasciare la tua casa: via Abbondio S. Giorgio, accolta in varie residenze con accanto la fedele MariaElena. Allora abbiamo continuato a comunicare con i tuoi splendidi sorrisi e i tuoi occhi vivi parlavano per te. Sempre avvertivo che coglievi l’amore e ripartivo da te con il cuore gioioso, Gesù fra noi ne era la risposta tangibile. Ti ho voluto bene ed ora che sei arrivata in Paradiso ti pregherò, certa che l’amore resta!”