Sengsoury Francesca Cheangsavang

12.09.1979 – 24.09.2008 – Gen 2
“Noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta, perché appaia che la potenza straordinaria viene da Dio e non da noi” (2 Cor 4,7)

Nata a Loppiano, da genitori buddhisti profughi dal Laos – accolti nella famiglia di Raffaella e Roberto Cardinali – fin da piccola Sengsoury, insieme alla sorella gemella Sourinia, manifesta una spiccata attrattiva all’Ideale. A nove anni chiede il battesimo con il nome di Francesca. Con entusiasmo, gioia e vivacità s’impegna nella vita gen. Nel 2002, l’esperienza di un anno ad O’Higgins la porta ad una scelta ra­dicale di Dio.

Chiede a Chiara una Parola per la sua vita e riceve: “Noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta, perché appaia che la potenza straordinaria viene da Dio e non da noi” (2 Cor,4,7). Sengsoury ama cantare, suona la chitarra, compone poesie… Fidanzatasi con Marco, frequenta una scuola professionale e fa pro­getti per il futuro. Nel 2004 la sua esistenza cambia radicalmente. Racconterà a Chiara:

“Mi è stata scoperta una malattia rara che, nel tempo, mi ha portata a difficoltà moto­rie e della parola… Ho cercato sempre di dire il mio “sì” a Gesù Abbandonato e – grazie all’unità – sono riuscita a trasformare le lunghe degenze in ospedale, le cure… in “gocce” d’amore per Gesù. Ho tanto sofferto, Chiara, non solo fisicamente. Mi chiedevo: perché proprio io? Ho visto infrangersi tanti sogni, fatto l’esperienza del dubbio se sto vivendo da gen questa sofferenza… Spesso sento Gesù lontano… Sempre una tua meditazione, una parola di chi tiene Gesù in mezzo con me mi da la forzadi dire “per Te Gesù”… Vorrei tanto farmi santa!”

II 6 febbraio 2008  riceve da Eli:

“Chiara ti comprende profondamente e ti è vicina con tutto il cuore. Ti vuole assicurare che, anche se non ti sembra di sentire la presenza di Dio e di Maria, loro ti seguono, te lo dimostrano l’amore delle e dei gen e di tutte le persone che tengono Gesù in mezzo con te. … Ti sente più che mai con lei, grata per quanto offrì anche per l’Opera. Si unisce a te nel chiedere a Dio di aiutarti a vivere l’attimo presente e a farti santa, come desideri. Coraggio, Seng-soury!”

La situazione sempre più grave, richiede un’assistenza costante. La comunità dell’Opera ad Arezzo vive così una esperienza forte e Sengsoury contribuisce alla crescita di una realtà di unità più tangibile e tenace di qualsiasi amore naturale.

Il 9 settembre in un’indimenticabile serata con le gen, dona la sua esperienza e insieme ridicono l’impegno a seguire Gesù, con un patto solenne. Poi il ricovero in terapia intentensiva: nella grande sofferenza scandita da tanti «» a Lui, Sengsoury è per tutti un «raggio di sole» (è il significato del suo nome laotiano).

II 24 settembre l’incontro con Dio, a 29 anni. Emmaus così scrive alla famiglia:

Partecipiamo al vostro grande dolore per il distacco, confortati però dal pensiero che Maria, assieme a Chiara e ai nostri lassù, l’avranno accolta in Paradiso. Ora Sengsoury otterrà grazie per voi e per il nostro Movimento, in particolare per i giovani.”